L'Udinese dei miracoli, uno storico scudetto con il Milan, tante esperienze in Italia e all'estro. Poi la caduta, il colpo alla testa, il coma. Alberto Zaccheroni, allenatore romagnolo, parla per la prima volta dell'incidente domestico che l'ha coinvolto lo scorso 10 febbraio e nel quale, per sua stessa ammissione, ha rischiato la vita. L'ex allenatore di Milan e Inter ha raccontato al Corriere della Sera: «Mi ha trovato mia moglie Fulvia accasciato a terra, in fondo alle scale. Dice che ero in un lago di sangue, con la testa aperta e un occhio fuori dall’orbita. Sono vivo per miracolo, ma del mese in terapia intensiva non ricordo nulla».
Zaccheroni, l'incidente domestico nel quale ha quasi perso la vita
La dinamica esatta dell'incidente non è mai stata chiarita, poiché Zaccheroni in quel momento era solo e non ha memoria dell'accaduto: «So solo quello che mi ha raccontato mia moglie che era con me a casa a Cesenatico - ha dichiarato -. Lei era al piano terra, io stavo verosimilmente scendendo le scale e sono scivolato.
Immediatamente trasportato all'ospedale Bufalini di Cesena, l'allenatore è stato operato: «Era necessario l’intervento per ridurre l'emorragia - ha spiegato "Zac" -. Ho una grossa cicatrice sulla testa a ricordarmelo. Mi avevano intubato, avevo il sondino». Senza troppi giri di parole, il 70enne ha ammesso: «Ho rischiato la vita, non giriamoci attorno. La botta è stata tremenda, il grande sollievo è non aver riportato danni cerebrali».
Come sta Zaccheroni
Dopo il coma e la riabilitazione, Zaccheroni ora sta provando a riprendere in mano la sua vita: «Ho perso due diottrie dall’occhio, il male minore considerando il danno iniziale. Sono senza patente perché prima di riottenerla dovrò sostenere dei test e ho qualche deficit di memoria a breve».
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