Dovrebbe essere stato finalmente svelato il giallo di Scheherazade, il superyacht da 700 milioni di dollari, lungo 140 metri e con una stazza di 10.167 tonnellate che è attualmente ancorato nel porto di Marina di Carrara. Le agenzie di intelligence americana avrebbero trovato «i primi indizi» che il superyacht, come affermavano alcune voci già nelle ultime settimane, è riconducibile a Vladimir Putin.
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L'indiscrezione arriva dal New York Times: le ultime informazioni giungono dopo che mercoledì lo stesso quotidiano aveva detto che le autorità italiane stavano indagando sulla proprietà del lussuoso panfilo.
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Il superyacht si trova nel cantiere per attività di manutenzione. Guy Bennett-Pearce, il capitano dello Scheherazade, aveva affermato all'inizio di questa settimana che Putin non era il proprietario e che il presidente russo non ci aveva mai messo piede. Ma si è rifiutato di fornire il nome del proprietario, dicendo solo che non si tratta di nessuno che rischia sanzioni. Il capitano, scrive il Nyt, non ha voluto rilasciare commenti sulle ultime notizie. Le autorità italiane hanno già raccolto documenti sulla proprietà della barca e dovrebbero presentarle al governo che deciderà quindi se la proprietà o l'uso della nave è collegato a qualcuno nell'elenco delle sanzioni. Un procedimento che, scrive ancora il Nyt, potrebbe richiedere diverse settimane.