Prova a soffocare la moglie mentre dorme e poi si getta dal balcone: marito assolto perché sonnambulo

L'imputato, al momento dell'azione, aveva «il cervello spento» e non era conscio delle proprie azioni

Prova a soffocare la moglie mentre dorme e poi si getta dal balcone: marito assolto perché sonnambulo
Prova a soffocare la moglie mentre dorme e poi si getta dal balcone: marito assolto perché sonnambulo
di Redazione web
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Venerdì 23 Febbraio 2024, 08:39

L'accusa era quella di tentato omicidio aver provato a uccidere la moglie soffocandola nel sonno, ma un uomo di 58 anni della Valcamonica è stato assolto essere riuscito a dimostrare di aver agito da sonnambulo. 

L'assoluzione

Il fatto risale al 4 gennaio del 2021, quando l'uomo, arrestato in seguito all'episodio, è stato accusato di aver tentato di soffocare la moglie nel sonno. La vicenda, culminata in un processo presso il Tribunale di Brescia, si è conclusa con un'assoluzione. Il perito nominato dal Giudice delle indagini preliminari, Liborio Parrino, ha svolto un ruolo cruciale nel dibattimento, affermando che l'imputato, al momento dell'azione, aveva «il cervello spento» e non era conscio delle proprie azioni. Questa condizione, nota come parasonnia, ha portato all'assoluzione dell'uomo, con il pubblico ministero stesso che ha chiesto di riconoscere l'incapacità di intendere e di volere a causa del sonnambulismo.

L'aggressione

L'episodio ha avuto luogo in un contesto familiare già complesso, con i due coniugi che vivevano separati sotto lo stesso tetto, mantenendo però rapporti amichevoli.

La moglie, svegliata dall'aggressione, ha descritto un momento di terrore che si è risolto in modo drammatico: il marito, svegliatosi a seguito di un morso, ha preso coscienza dell'accaduto e si è lanciato dal terzo piano dell'edificio, riportando gravi fratture. Nonostante la gravità dell'episodio, la donna non ha voluto costituirsi parte civile contro il marito, esprimendo comprensione verso le circostanze eccezionali che hanno portato all'aggressione.

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