Super Tuesday, il 5 marzo giornata decisiva per le primarie americane. Perché si chiama così, cosa si decide e dove si vota

Ogni Stato è libero di scegliere il giorno in cui tenere le elezioni, ma storicamente il martedì è uno dei preferiti dagli americani

Super Tuesday, il 5 marzo giornata decisiva per le primarie americane. Perchè si chiama così e cosa si decide
Super Tuesday, il 5 marzo giornata decisiva per le primarie americane. Perchè si chiama così e cosa si decide
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Lunedì 4 Marzo 2024, 20:34

Domani, martedì 5 marzo, negli Stati Uniti sarà Super Tuesday: il giorno in cui democratici e repubblicani si giocano il maggior numero di delegati e quindi, di conseguenza, si avrà una chiara indicazione sulla scelta dei due candidati per le prossime presidenziali.

Salvo soprese, l'esito di questa giornata è già piuttosto scontato, con Joe Biden e Donald Trump in pole position nei rispettivi schieramenti. Vediamo insieme perchè il Super Tuesday si chiama così e dove si voterà.

Perchè è Super

Questo martedì è solitamente definito “super” proprio perchè è il giorno in cui il maggior numero di stati americani tiene le proprie primarie elettorali o caucus per i candidati presidenziali dei partiti Democratico e Repubblicano. Saranno assegnati 865 delegati repubblicani sui 1251 che devono essere raccolti per la nomina, mentre per i democratici ne verranno assegnati 1420 sui 1968 necessari. 

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Ogni Stato è libero di scegliere il giorno in cui tenere le elezioni, ma storicamente il martedì è uno dei preferiti dagli americani. Per questo, giornalisti e analisti politici, a partire dalla metà degli anni Settanta, hanno iniziato a definire super questa giornata.  

Dove si vota 

Il Super Tuesday di domani coinvolgerà 16 stati: Alabama, Alaska (soltanto per i repubblicani), Arkansas, California, Colorado, Maine, Massachusetts, Minnesota, North Carolina, Oklahoma, Tennessee, Texas, Utah, Vermont e Virginia.

In Iowa e nelle Samoa americane (che sono un territorio americano e non uno Stato) avranno invece luogo i caucus, una sorta di incontro tra sostenitori di partiti politici o movimenti.

 

Perchè è importante

La giornata di domani sarà decisiva sia per i Repubblicani che per i Democratici. Per i primi, potrebbe verificarsi la fine della corsa di Nikki Haley, l’ex ambasciatrice Usa all’Onu che, con l'eccezione di Washington DC, ha collezionato per ora soltanto sconfitte. Le servirebbe un vero miracolo per restare in gioco, ma si tratta di vera fanta-politica.

Discorso simile sul fronte democratico, dove Joe Biden non avversari reali, se non la scheda bianca. In America, l'elettore ha la possibilità di barrare la voce «nessuna scelta», in questo caso con l'intento di manifestare il proprio dissenso verso la rielezione dell'attuale presidente.  

I risultati e cosa succede dopo

È probabile che ci vorranno diversi giorni per arrivare ai risultati definitivi, perché oltre ai voti in presenza si dovranno conteggiare anche quelli arrivati per posta. In California, ad esempio, il conteggio rimarrà aperto fino al 12 maggio. Si aspettano, comunque, le prime indiscrezioni già nella giornata di mercoledì 6. 

Dopo il Super Tuesday, la campagna continua con gli stati rimanenti che continueranno a tenere elezioni nei prossimi mesi. Le primarie finali si terranno il 4 giugno, quando Montana, New Jersey, New Mexico e South Dakota terranno le ultime primarie repubblicane e democratiche e Washington DC le democratiche.

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