Il papà di Carol Maltesi scrive al killer: «Ti aspetto quando esci dal carcere anche dopo 30 anni»

In un post su Facebook Fabio Maltesi promette di vendicarsi dell'uccisione della figlia

Ti aspetto quando esci dal carcere anche dopo 30 anni se no io o chi ti sistemera uno dei mie giovanni amici che ti odiano come me tu maledetto bastardo schifoso satanista di merda tu lo vai a pagare in una secondo condanna di morte capisce.
Ti aspetto quando esci dal carcere anche dopo 30 anni se no io o chi ti sistemera uno dei mie giovanni amici che ti odiano come me tu maledetto bastardo schifoso satanista di merda tu lo vai a pagare in una secondo condanna di morte capisce.
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Venerdì 8 Aprile 2022, 09:55

RESCALDINA - Il papà di Carol Maltesi ha scritto all'omicida della figlia, Davide Fontana. Fabio Maltesi, 58 anni, gli ha scritto: «Sei un mostro, ti aspetterò fuori». E poi, ancora: «Sei un diavolo, un maledetto assassino, hai distrutto la vita del mio angelo. Non credo al pentimento e non perdono». «Ti aspetto quando esci dal carcere anche dopo 30 anni se no io o chi ti sistemera uno dei mie giovanni amici che ti odiano come me tu maledetto bastardo schifoso satanista», scrive Maltesi. 

È un padre arrabbiato e distrutto dal dolore: la ventiseienne è stata ammazzata a Rescaldina, nel Legnanese, e tenuta nascosta per più di due mesi dentro un congelatore.

Poi è stata gettata come un rifiuto il 20 marzo scorso dentro cinque sacchi di plastica in un dirupo a Borno, nel Bresciano. 

 

Fontana, 43 anni, bancario, ha confessato l'omicidio e ha detto di essersi «pentito». Ma il papà di Carol non gli crede: «Sappi che se un giorno tu dovessi uscire dal carcere, troverai me lì fuori ad aspettarti». «Anche se dovesse accadere fra trent’anni, devi sapere che se tornerai libero ci sarò io ad attenderti». 

«​Tu diavolo maledetto assassino come ti sei permesso a togliere la vita e a torturare la mia bimba bastardo maledetto», questa una sintesi del post su Facebook che ha scritto Fabio Maltesi. È un post durissimo, in cui usa parole durissime e in cui parla di condanna di morte. Un  altro dettaglio imperdonabile è l'aver ricevuto per quasi tre mesi i messaggi da Carol che non era Carol, bensì Fontana.  E scrive che «un giorno me la pagherai, il Signore mi perdonerà».

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