Morto Nino Strano, festeggiò la caduta di Prodi con mortadella e spumante in aula al Senato

Il parlamentare di An si scuserà poi del gesto, ma resterà per sempre marchiato

Morto Nino Strano, festeggiò la caduta di Prodi con mortadella e spumante in aula al Senato
Morto Nino Strano, festeggiò la caduta di Prodi con mortadella e spumante in aula al Senato
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Sabato 11 Novembre 2023, 21:05

Un politico che amava l'arte e anche stupire, a volte anche con eccessi per i quali poi chiedeva scusa se capiva di avere esagerato. Nino Strano, morto a 73 anni a Catania dopo una lunga malattia, una storica militanza politica a destra, aveva ricoperto diversi incarichi amministrativi al Comune di Catania e anche di governo nella Regione Siciliana ed era stato parlamentare sia alla Camera che al Senato. Era amico di Franco Zeffirelli, facendogli anche da aiuto regista nel film 'Storia di una capinerà. Stesso ruolo ricoperto per la "Zaira" di Bellini firmato da Attilio Colonnello e i film "Metello" e "Un bellissimo novembre" di Mauro Bolognini.

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Nino Strano, l'immagine della mortadella

Eppure di lui l'immagine più forte che resta è quella di lui e Domenico Gramazio che, il 24 gennaio del 2008, festeggiano platealmente nell'Aula del Senato la caduta del secondo governo Prodi stappando una bottiglia di spumante e mangiando mortadella.

Un gesto di cui si scuserà, ma che lo marchierà per sempre. «La sua verve, la sua ironia, la sua gioia di vivere erano contagiose. Indimenticabile è e sarà quel suo sorriso che non è mai venuto meno, anche nei momenti più brutti della malattia», ricorda il presidente del Senato, Ignazio La Russa, che con Nino Strano ha condiviso origini catanesi e percorso politico. «Con la sua scomparsa - aggiunge la seconda carica dello Stato - non sono solo la politica e la comunità della Destra a essere in lutto ma anche il mondo del teatro e del cinema, le sue vere passioni sin da giovanissimo». Il ministro Nello Musumeci rivolge «un pensiero commosso a Nino, col quale ho condiviso per una vita il sodalizio ideale: ci mancheranno la sua passione, l'allegria e la gioia di vivere». Il governatore Renato Schifani sottolinea che bisogna essergli «grati anche per il suo contributo alla vita culturale e alle politiche del turismo della Sicilia», mentre il presidente dell'Ars, Gaetano Galvagno, ricorda «il galantuomo che ha dimostrato di amare tanto la Sicilia e Catania».

Nino Strano, la prima elezione con il Msi

In politica sin da ragazzo schierato a Destra, Nino Strano era stato eletto per la prima volta al Comune di Catania con il Msi nel 1976, restando a Palazzo degli Elefanti fino al 1993. Dall'anno successivo è deputato e assessore alla Regione Siciliana e viene riconfermato fino al 2001 con Alleanza nazionale. In quell'anno è eletto alla Camera nelle liste di An, mentre nel 2006 conquista un seggio al Senato. Nel giugno 2009 viene nominato assessore Regionale al Turismo della Regione Siciliana, rimanendo in carica fino al 28 settembre 2010. Il 2 novembre 2011 torna al Senato subentrando a Raffaele Stancanelli, che resta sindaco a Catania. Il 20 dicembre 2012, però, presenta le sue dimissioni irrevocabili, accolte dal Senato. È l'anno in cui è indagato a Catania per concorso esterno all'associazione mafiosa, accusa dalla quale è stato poi prosciolto, con la formula perché il fatto non sussiste. Nel 2017 ha pubblicato il libro 'Je ne regrette rien - La libertà è un hula hoop', come la sua vita.

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