Legittima difesa, sì alla Camera
Nuove norme sull'uso delle armi

Legittima difesa, ok alla Camera. Ecco cosa cambia sull'uso delle armi
Legittima difesa, ok alla Camera. Ecco cosa cambia sull'uso delle armi
5 Minuti di Lettura
Giovedì 4 Maggio 2017, 13:11 - Ultimo aggiornamento: 14:13
ROMA - L'Aula della Camera con 225 voti a favore, 166 contrari e 11 astenuti ha approvato la modifica all'art.59 del Codice penale in materia di legittima difesa, dando via libera al ddl. Hanno votato contro Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia, Sinistra Italiana e Mdp. Il provvedimento passa ora al Senato.

È stata «gara di cartelli», pure se con lo stesso testo, nell'Aula della Camera prima del voto finale sul ddl sulla legittima difesa tra Fdi e Lega. Mentre la presidente Laura Boldrini indiceva la votazione, i deputati di Fdi hanno composto, con lettere scritte a mano su fogli singoli, la scritta «la difesa è sempre legittima». Quando i commessi hanno tolto le lettere, i deputati di Fdi hanno esposto altri cartelli con la stessa scritta, ma più piccola. Stessa scritta è stata esposta, dopo la proclamazione del risultato della votazione, da parte dei deputati della Lega. 



M5S: È PROPAGANDA «Il dibattito sulla legittima difesa è stato puramente basato sulla propaganda elettorale dimenticando la realtà, per questo motivo abbiamo votato contro. La sicurezza e la giustizia devono essere in primis assicurati dallo Stato. Ma diventa difficile se i governi precedenti e attuali non investono risorse sulle forze dell'ordine o su piani di prevenzione. Questo il punto cruciale sul perché i cittadini si sentono insicuri. Abbiamo fatto una proposta concreta in merito all'indennizzo dovuto alle vittime di reati violenti, perché ad oggi è un fondo assolutamente inutile per i tanti troppi paletti messi per impedire che tutti i cittadini possano accedervi. Questa nostra proposta concreta è stata bocciata, così chi subisce un reato violento non ha assolutamente nessun sostegno da parte dello Stato, ed è una vergogna». Lo affermano in una nota i componenti M5s della commissione giustizia.

«Le norme - prosegue il comunicato - che sono stata avanzate dai partiti sulla legittima difesa sono norme scritte con i piedi, ad oggi il cittadino ha il diritto e deve difendersi se la sua incolumità o quella della sua famiglia è in pericolo, restano delle zone d'ombra e di incertezza che il M5S voleva chiarire con la sua proposta, che non è altro quella del famoso professore di diritto penale Tullio Padovani, venuto in Commissione Giustizia dicendo che non doveva essere toccato l'articolo 52 c.p. ma gli articoli 55 e 59 che creano maggiore incertezza ai cittadini e giudici, e così abbiamo fatto. Il Partito Democratico ha dimostrato ancora una volta, come i compromessi con Alfano creano pasticci normativi, pressato per motivi elettorali, ha partorito nella miglior ipotesi il nulla e nella peggiore l'incertezza, e i giornali ci sono cascati prendendolo come un passo avanti. Non possiamo che osservare come ancora una volta un'intera classe politica si sia agitata nei palazzi vanamente, dimenticando la realtà dei fatti». 



MELONI: STATO SIA CON VITTIME NON CON CARNEFICI Una proposta di legge per modificare l'articolo 90 ter del codice di procedura penale per consentire che una vittima sia informata «della cessazione della carcerazione o della misura di sicurezza disposta nei confronti dell'autore del crimine violento». A chiederlo è Fratelli d'Italia presentando la Pdl nel corso di una conferenza stampa con Giorgia Meloni,il coordinatore nazionale del dipartimento tutela vittime della violenza di FdI, Cinzia Pellegrino e l'avvocato Alessandra Guarini, legale del Dipartimento insieme ad alcune vittime e famigliari di vittime di crimini violenti.

«Presentiamo questa proposta di legge - spiega Meloni - mentre stiamo per votare un provvedimento ridicolo sulla legittima difesa. Noi vogliamo cercare di costruire uno Stato che sia dalla parte delle vittime invece che dei carnefici». La leader di Fdi ripercorre l'iter che ha portato al disegno di legge in votazione a Montecitorio ricordando anche le «accuse» rivolte ai cosiddetti populisti «di soffiare sul fuoco della paura. Io - controbatte - ho invece ricordato che non è la Meloni ha parlare di paura, ma sono le persone ad averne. Su 250.000 furti in appartamento solo l'1,5% finisce in carcere e di questi il 50% è fuori dopo un anno».

La Meloni punta il dito in particolare sulla norma presente nel disegno di legge che stabilisce che la difesa di una persona deve essere corrisposta all'offesa: «Ma come si fa - chiede - a capirlo? Al di là delle forze dell'ordine, come fa una persona comune, un pensionato ad esempio a capire». Il problema secondo Meloni è che in «in Italia si cerca di adattare il codice penale alla capienza delle carceri. Negli altri Paesi se ne fanno di nuove, da noi si adattano le leggi». La proposta di legge di modifica dell'articolo 90 del codice di procedura penale sottolinea Cinzia Pellegrino introduce «un principio di prevenzione delle vittime e di fronte a questo non può esserci privacy».
 

COSA PREVEDE IL TESTO

I CONFINI DELLA LEGITTIMA DIFESA. Viene specificato che si considera legittima difesa la reazione a un'aggressione in casa, in negozio o in ufficio commessa di notte o all'introduzione con violenza, minaccia o inganno. Resta comunque ferma la necessità che vi sia proporzione tra difesa e offesa e l'attualità del pericolo. Già oggi si presume che vi sia proporzione se la difesa anche con armi riguarda un'aggressione domiciliare che mette in pericolo la propria o l'altrui incolumità oppure, ma in questo caso solo quando non vi è desistenza e vi è pericolo di aggressione, se si difende il proprio patrimonio.

IL TURBAMENTO ESCLUDE LA COLPA. Nella legittima difesa domiciliare è sempre esclusa la colpa di chi spara se l'errore, in situazioni di pericolo per la vita e la libertà personale o sessuale, è conseguenza di un grave turbamento psichico causato dall'aggressore.

ASSISTENZA LEGALE A CARICO DELLO STATO. Nel caso in cui sia dichiarata la non punibilità per legittima difesa, tutte le spese processuali e i compensi degli avvocati saranno a carico dello Stato. Un onere per l'erario stimato in 295.200 euro a decorrere dal 2017.
© RIPRODUZIONE RISERVATA