Fondo di solidarietà, da oggi se l'ex
non paga l'assegno ci pensa lo Stato

Novità, il fondo di solidarietà per ex coniugi separati
Novità, il fondo di solidarietà per ex coniugi separati
di Lorena Loiacono
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Giovedì 9 Febbraio 2017, 09:19 - Ultimo aggiornamento: 09:59
ROMA - La coppia scoppia, si separa e per il coniuge in difficoltà, se non arriva l'assegno di mantenimento, inizia l'incubo di non riuscire ad arrivare a fine mese. Una condizione comune, tra i separati, su cui la legge è intervenuta per andare incontro ai separati in stato di evidente bisogno tramite il Fondo di solidarietà.

D'ora in poi, quindi, sarà possibile chiedere aiuto allo Stato che, sostituendosi all'ex coniuge inadempiente, aiuterà la persona rimasta in difficoltà provvedendo a versare i soldi previsti dall'assegno di mantenimento. Per poi rivalersi sul coniuge che non ha provveduto a versare quanto e quando doveva. La novità, attesa da anni, è stata introdotta dalla legge di stabilità del 2016 ed entra ora in vigore tramite il decreto attuativo del 15 dicembre scorso, pubblicato in gazzetta il 15 gennaio: da lunedì prossimo, quindi, sarà possibile compilare i moduli per la richiesta di rimborso, disponibili sul sito giustizia.it. 

Il Fondo di solidarietà, oggi, prevede 250.000 euro riservati agli assegni del 2016 e di 500.000 euro per il 2017. Può fare domanda solo il coniuge che versa in stato di bisogno, con Isee pari o inferiore a 3mila euro, dimostrando di non essere in grado di provvedere da solo al proprio mantenimento e a quello dei figli minori o dei figli maggiorenni portatori di handicap grave, conviventi. In base a questi requisiti sarà possibile presentare istanza di accesso al fondo, presso la cancelleria del tribunale di competenza. In questo modo il coniuge bisognoso viene aiutato ma i soldi, in qualche modo, devono rientrare nelle casse dello Stato anche per alimentare il Fondo. È previsto infatti, all'art. 7 del decreto, che il ministero intima al coniuge inadempiente di provvedere al versamento entro 10 giorni. Se il coniuge non provvede, il Ministero provvede con il pignoramento dei beni.
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