C’è chi il denaro lo aveva nascosto nelle scatole di latte in polvere, chi dentro alcune confezioni di assorbenti intimi e pure tra i contenitori di detersivo per il bucato. Quando i militari della Guardia di Finanzaì insieme ai colleghi della Dogana hanno trovato quel denaro, loro, i passeggeri, non hanno saputo cosa rispondere, giustificare quegli importi, da chi avessero preso quei soldi. In alcuni casi ad essere fermati sono stati anche cittadini stranieri, percettori del reddito di cittadinanza senza però averne il titolo, con svariate migliaia di euro al seguito. E anche in questo caso la risposta non è cambiata: «Non sappiamo da dove viene». Da quando la pandemia da Covid-19 ha allentato la morsa e le tratte aeree intercontinentali sono tornate ad essere battute, si è ripresentato, prepotentemente, il fenomeno dell’esportazione di valuta. Non è vietato portare all’estero “moneta sonante” purché sia entro i 10 mila euro, poi scattano i controlli, le sanzioni amministrative e i sequestri penali perché per certe cifre - che pure sono state rinvenute nascoste con gli stratagemmi più diversi - si ipotizza il riciclaggio. E dunque non è solo un problema di impoverimento dell’economia nazionale: tanto denaro che esce, supera i confini nazionali e non viene reinvestito in Italia. Ci sono corrieri veri e propri che portano via quello che si presume essere a volte il frutto di attività illecite. Giovedì mattina, aeroporto di Fiumicino: a pochi metri dai Gate di imbarco per i paesi Extra Schengen, il flusso di passeggeri è notevole. I militari della Guardia di Finanza sono schierati, chiedono il biglietto e procedono con i controlli. Dallo scalo aeroportuale ogni settimana partono 15 voli diretti verso la Cina (22 a partire dal prossimo primo aprile) e solo il giovedì i vettori sono cinque. Questa è una delle tratte considerate a “rischio” considerato il fatto che molti dei controlli e dei sequestri che poi sono scattati hanno riguardato passeggeri diretti ad Hong Kong.
I SEQUESTRI
«Qualche giorno fa - spiega il capitano Leonardo Cuneo, comandante del I Nucleo operativo Gruppo Fiumicino della Guardia di Finanza - abbiamo controllato un passeggero arrivato da Hong Kong senza bagaglio che nella stessa giornata sarebbe dovuto ripartire per Atene, con una valigia da imbarcare, e da lì prendere un altro volo per la Cina.
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