Alexander Smirnov, chi è la talpa dell’Fbi al servizio di Mosca. «Spinto dagli 007 ad infangare Biden»

L'uomo è stato arrestato per aver dichiarato il falso. L'obiettivo era favorire l'elezione di Trump

Alexander Smirnov, chi è la talpa dell’Fbi al servizio di Mosca. «Spinto dagli 007 ad infangare Biden»
Alexander Smirnov, chi è la talpa dell’Fbi al servizio di Mosca. «Spinto dagli 007 ad infangare Biden»
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Mercoledì 21 Febbraio 2024, 22:20

Una montagna di bugie pilotate dagli 007 russi per indebolire il presidente Joe Biden e aumentare le possibilità di vittoria di Donald Trump alle presidenziali di novembre. L’Fbi sbriciola le teorie di corruzione di Joe e del figlio Hunter. E quello che alcuni repubblicani avevano definito «il più grande scandalo politico degli ultimi 100 anni» si rivela una farsa inventata da un informatore del Bureau, manovrato dall’intelligence di Mosca.

Alexander Smirnov, la talpa nell'Fbi

L’uomo, il 43enne Alexander Smirnov, nato in Ucraina quando era ancora sotto il dominio dell’Unione Sovietica, è stato arrestato la scorsa settimana per aver giurato il falso. A ordinarne l’arresto è stato il procuratore speciale David Weiss, un repubblicano nominato da Donald Trump sin dal 2018 per investigare su Hunter Biden e i suoi affari. Ma solo ieri è venuto alla luce in cosa consistessero le false dichiarazioni della talpa. Informatore dell’Fbi sin dal 2010, e carico di odio per i Biden, Smirnov aveva asserito sotto giuramento di aver personalmente parlato con i dirigenti della società energetica ucraina Burisma nel 2015 e nel 2016, quando Biden era vicepresidente, e che questi gli avevano confessato di aver assunto Hunter perché aveva loro garantito che il potente padre li avrebbe protetti da un’inchiesta penale. Smirnov ha poi giurato di aver sentito i dirigenti di Burisma affermare che, per avere la protezione dei Biden, avevano staccato due assegni di 5 milioni di dollari, uno per Hunter e uno per il padre Joe. E ancora, che i russi avevano spiato le telefonate di Hunter, fatte da un albergo di Kiev, in cui il figlio del vicepresidente si impegnava ad aiutare Burisma nei suoi problemi con la giustizia. Tutte queste dichiarazioni giurate sono state utilizzate sin dalla scorsa estate dai repubblicani come cardine per avviare il processo di impeachment del presidente Biden per corruzione. 

Le spiegazioni

L’Fbi, che aveva tentato di non consegnare la documentazione alle Commissioni della Camera, perché non aveva ancora accertato la fondatezza delle parole di Smirnov, ha spiegato che è stato poi quasi «comicamente facile» smontarle, a partire dal fatto che Smirnov non ha avuto contatti con Burisma fino al 2017, che gli assegni non sono mai esistiti e che Hunter Biden non è mai stato a Kiev.

Una serie di bugie clamorose dunque. Ma quello che rende il tutto molto «sinistro», per citare il noto commentatore repubblicano anti-Trump Bill Kristol, è il fatto che Smirnov ha ammesso che le bugie gli venivano imboccate da agenti dell’intelligence russa, e che ha continuato i rapporti con costoro fino allo scorso novembre. Per la precisione, Smirnov ha riconosciuto di avere mantenuto contatti «estesi ed estremamente recenti» con individui che secondo lui erano ufficiali russi di alto livello o comandavano assassini russi all’estero, e di aver spacciato recentemente «nuove bugie, che potrebbero avere un impatto sulle elezioni statunitensi».

E’ stato per queste ultime rivelazioni che l’Fbi ha chiesto al giudice, martedì, di sottoporre l’informatore a custodia preventiva, per il timore che potesse fuggire all’estero. L’implosione delle accuse che sono alla base del processo di impeachment contro Biden, ha spinto alcuni democratici a chiedere le dimissioni del presidente della Commissione di Supervisione James Comer. Lui non solo ha risposto che il processo va avanti, ma ieri ha anche ascoltato la deposizione a porte chiuse del fratello del presidente, James, il quale per la verità ha già più volte giurato che nei suoi 50 anni da uomo d’affari non ha mai coinvolto il fratello. Va comunque sottolineato che l’evidente esonero di Biden padre e figlio da accuse di collusione non si estende alle accuse di frode fiscale e di possesso illegale d un’arma di cui Hunter deve rispondere di persona, e per le quali sarà processato a giugno. 

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