San Benedetto, danni dell'alluvione
Il Comune non ha presentato ricorso

Il Comune di San Benedetto
Il Comune di San Benedetto
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Domenica 24 Gennaio 2016, 09:45
SAN BENEDETTO - Il Comune di San Benedetto non ha presentato il ricorso per ottenere il risarcimento dei danni causati dall’alluvione del 1992. Non c’è traccia, infatti, di un atto che richieda al Tribunale delle Acque di Roma di ottenere il ristoro di quanto patito nel lontano 1992 a causa dell’esondazione del fiume che provocò milioni di danni ai cittadini ma anche all’ente pubblico, specialmente alle strade di Porto d’Ascoli ma, soprattutto alla discarica del Ponterotto che, a causa dell’enorme mole di rifiuti trascinati dall’acqua si esaurì in brevissimo tempo, provocando quindi esborsi economici per smaltire l’immondizia altrove.
Secondo i calcoli dell’epoca i danni patiti dal Comune ammontavano a qualche miliardo di lire. Secondo quanto ha stabilito il Tribunale delle acque in sede civile per le prime aziende che già sono in fase di risarcimento - paga il ministro delle Infrastrutture - compresi rivalutazioni e interessi la somma elargita è diventata il triplo di quella richiesta. Anche il Comune quindi, come circa 700 cittadini che si sono già mossi entro il termine del dicembre 2015, potrebbe avanzare richieste milionarie ma, a oggi, non sembra che sia stato fatto nulla.
Insomma, il rischio concreto è che il Comune non voglia muoversi ma c’è una buona notizia per i cittadini che magari, se entrassero davvero milioni di euro nelle casse del Comune, vedrebbero tasse più leggere e schizzare gli investimenti. Infatti, mentre per privati e aziende i termini sono oramai scaduti, per l’ente pubblico che si era costituito parte civile durante il processo penale che portò alla condanna dell’ingegner Mattiolo, ci sono ancora margini. Chissà se qualche candidato sindaco prenderà a cuore questo argomento tra i suoi punti programmatici.
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