Ascoli, resta agli arresti domiciliari
«Non volevo uccidere mia moglie»

Il tribunale di Ascoli
Il tribunale di Ascoli
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Sabato 18 Agosto 2018, 04:55
ASCOLI - Il giudice per le indagini preliminari, Annalisa Giusti, al termine dell’udienza di convalida, svoltasi ieri mattina presso il tribunale di Ascoli, ha confermato per Rinaldo Feliziani, il settantaquattrenne di Roccafluvione, assistito dall’avvocato Massimo Luzi, arrestato dai carabinieri del Nucleo Operativo di Ascoli e della stazione di Venarotta nella nottata di mercoledì scorso con l’accusa di tentato omicidio nei confronti della moglie, gli arresti domiciliari.Rinaldo Feliziani ha cercato di convincere il giudice che non era assolutamente sua intenzione sparare alla moglie per ucciderla. Il suo gesto è conseguente ad una situazione familiare che da tanti anni era degenerata soprattutto a causa dei rapporti con il figlio. Non accettava in nessun modo che quest’ultimo, ormai alla soglia dei cinquantanni, continuasse a vivere in famiglia senza che, a sui giudizio, si impegnasse a trovare un lavoro. Però, sempre secondo l’uomo, il 50enne era spalleggiato dalla madre che lo foraggiava in continuazione andando così contro il volere del coniuge. Mercoledì sera tra moglie e marito è scoppiata l’ennesima lite, sempre a causa del figlio. I toni si sono alzati notevolmente fino a quando il settantaquattrenne, in preda all’ira, ha imbracciato il fucile da caccia puntandolo verso la donna. Alla scena era presente anche il figlio che senza esitazioni ha affrontato il genitore per impedirgli di premere il grilletto. Secondo quanto ha dichiarato nel corso dell’udienza di convalida davanti al giudice per le indagini preliminari il pensionato il colpo sarebbe partito accidentalmente a seguito della colluttazione avuta con il figlio. Tant’è che i pallini si sono indirizzati verso l’alto, danneggiando le mura del soggiorno, e fortunatamente non hanno raggiunto il “bersaglio” che si trovava davanti a lui evitando così che si consumasse una tragedia.
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