La Provincia richiede
​i soldi ai capigruppo

La Provincia richiede ​i soldi ai capigruppo
2 Minuti di Lettura
Giovedì 11 Dicembre 2014, 20:47 - Ultimo aggiornamento: 12 Dicembre, 09:59
ASCOLI - “Cari capigruppo, ora dovete restituire i gettoni di presenza...”. Da Palazzo San Filippo parte la richiesta ufficiale del rimborso di tutti i gettoni incassati per le conferenze dei capigruppo, dai rappresentanti dei vari gruppi consiliari, per tutto il periodo dal 2009 al dicembre 2012.



Non cifre esorbitanti, trattandosi di qualche migliaio di euro, ma la decisione fa effetto, in questo periodo, perché per la prima volta si chiede a degli amministratori locali di dover addirittura rimettere mano al portafoglio e rimborsare l’ente per quelle somme che, stando ad un apposito parere del Ministro dell’Interno, non avrebbero dovuto essere incassate. In poche parole, i capi dei vari gruppi consiliari nel periodo dal 2009 al 2012, quindi nella legislatura targata Celani, hanno incassato i gettoni di presenza ogni qual volta sono stati presenti alle varie conferenze dei capigruppo per definire gli ordini del giorno dei consigli provinciali, così come avviene normalmente per le commissioni consiliari. Invece, rifacendosi ora al parere della Direzione centrale per le autonomie (facente capo, come detto, al Ministero dell’interno), le conferenze in questione non sarebbero equiparabili alle commissioni consiliari, per le quali è esplicitamente previsto il gettone di presenza. In pratica, a questo punto, con la determina di queste ultime ore si definisce di richiedere “di annullare in quota parte le determinazioni relative agli importi liquidati per i gettoni di presenza per le partecipazioni in conferenza dei capigruppo dal primo gennaio 2009 al 31 gennaio 2012 e di richiedere, senza indugio, ai consiglieri interessati, la restituzione di quanto indebitamente corrisposto”. Una decisione scaturita anche a seguito del parere della sezione di controllo della Corte dei conti delle Marche riguardo proprio la non spettanza del gettone di presenza per la partecipazione alle conferenze dei capigruppo.

Adesso, dunque, per una questione di legittimità e correttezza, più che per una questione economica, trattandosi di cifre non rilevanti, Palazzo San Filippo ha deciso di procedere alla richiesta di restituzione dei soldi incassati, in buona fede, dai capigruppo consiliari dal 2009 al 2012. Si verificherà, dunque, il caso sicuramente non frequentissimo, di vedere gli ex capigruppo provinciali costretti a restituire le somme percepite per le conferenze in questione. E quindi a dover mettere mano al portafoglio saranno i vari Mercuri (Pdl), Mandozzi (Pd), Buonfigli prima e Bianchini poi (Map), Cardilli (Idv), Massimo Rossi (Rifondazione e Sinistra) e Corradetti (Udc).

Una linea, quella seguita dalla Provincia ascolana, già perseguita in diverse altre amministrazioni locali di tutta Italia, sulla base della normativa secondo cui i consiglieri “non percepiscono alcun compenso, tranne quello dovuto per spese di indennità di missione, per la partecipazione ad organi o commissioni diverse da quelle indicate. E ci si riferisce esplicitamente alla conferenza dei capigruppo che non può analogicamente essere assimilata alle commissioni consiliari”.



Leggi Corriere Adriatico per una settimana gratis - Clicca qui per la PROMO


© RIPRODUZIONE RISERVATA