Gli stranieri del calcio anconetano in un romanzo di Vincenzo Felici: la presentazione giovedì 21 marzo a Marina Dorica

Gli stranieri del calcio anconetano in un romanzo di Vincenzo Felici: storie e aneddoti di tanti protagonisti
Gli stranieri del calcio anconetano in un romanzo di Vincenzo Felici: storie e aneddoti di tanti protagonisti
di Roberto Senigalliesi
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Mercoledì 20 Marzo 2024, 17:00 - Ultimo aggiornamento: 21:53

ANCONA Una storia inedita e diversa, originale e diversa dell’Us Ancona. Quella che – come la definisce l’autore Vincenzo Felici – racconta le contaminazioni straniere che ha vissuto nei 117 anni di storia la società del cavaliere armato. Una storia racchiusa in 200 pagine del volume dal titolo “Non passa lo straniero” che Felici ha dedicato alle vicende dell’Ancona legate nel corso degli anni ad interpreti stranieri, siano stati giocatori od allenatori, arricchite da poco dal primo presidente straniero della storia, ovvero l’attuale numero uno societario Tony Tiong. Nel volume l’autore passa in rassegna le vicende dell’Ancona dalla sua fondazione, ed anche in questo caso con tinte straniere visto che il primo presidente, Pietro Recchi nel lontano 1905, si ispirò alle gesta dei marinai inglesi che arrivarono ad Ancona e si innamorò proprio dei colori del Liverpool, quel rosso acceso che è diventato ed è ancora oggi il colore del club anconetano. Felici parte proprio dagli albori della società, dalle sue vicende pionieristiche, tutte raccontate in salsa straniera. Dalle amichevoli, la prima in assoluto al campo di piazza d’Armi del 1910 e le altre succedutesi contro i tanti marinai inglesi dei piroscafi che arrivavano ad Ancona (erano tempi eroici in cui i pali delle porte venivano portati sulle spalle a piazza Cavour od al Piano che erano campi di gioco); il match con la Turchia del 1922; quello con il Brasile del 1978 e contro l’Urss nel 1982 quando gli avversari schieravano il pallone d’oro blokin. E poi le tante battaglie, in campo ed anche sugli spalti e negli spogliatoi di alcune edizioni del torneo Anglo-italiano. «Il mio, che sono anconetano acquisito - sottolinea l’autore durante la presentazione del volume alla libreria Fogola– vuole esser un atto d’amore ed un ringraziamento ad una città che da anni m accoglie benevolmente tra le sue braccia regalandomi amicizia, lavoro e stabilità affettiva, che mi ha fatto conoscere l’amore per il calcio e per le storie della squadra dorica».

La presentazione

La presentazione si terrà domani (giovedì 21 marzo) alle ore 18 allo Yachting Club di Marina Dorica nell'evento organizzato dal Panathlon Club Ancona. 

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I protagonisti

Ma veniamo ai protagonisti del libro: allenatori e giocatori di cui vengono raccontate con dovizia di particolari, frutto di una certosina ricerca, che hanno militato nei colori dell’Us Ancona.

In particolare 9 allenatori, tutti provenienti dalla grande scuola magiara. A cominciare dal primo, Ferenc Molnar, che visse quattro stagioni sulla panchina dorica. Poi 50 giocatori fra campioni assoluti come l’altro magiaro Gyala Zsengeller, sicuramente il più forte e talentuoso straniero che ha vestito la casacca biancorossa ed il connazionale Lajos Detar. Ma anche Oscar Ruggeri, Sergio Zarate, Milos Glonek, Diaw Doudou (l’unico di colore), Goran Pandev, solo per citarne alcuni tra i piùed i bidoni: come l’argentino Mario Jardel ed il portiere biondo Magnus Hedman, che divenne più famoso per l’avvenenza della moglie che per le sua qualità tra i pali. Di tutti, come ricordato, una meticolosa biografia, sportiva ed umana, che fanno del lavoro di felici una esplorazione puntuale ed insolita di una terreno poco battuto della storia biancorossa, che l’autore ha collegato sapientemente alla vita sociale e sportiva di Ancona stesa. Ricordando personaggi finiti troppo presto nel dimenticatoio collettivo

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