Positivi e intubati al pronto soccorso in attesa di un posto in Rianimazione: è ancora emergenza

Positivi e intubati al pronto soccorso in attesa di un posto in Rianimazione
Positivi e intubati al pronto soccorso in attesa di un posto in Rianimazione
di Sabrina Marinelli
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Martedì 2 Novembre 2021, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 3 Novembre, 08:30

SENIGALLIA -  Due positivi intubati al Pronto soccorso in due stanze allestite d’urgenza. Si tratta di una 85enne senigalliese, già vaccinata, accompagnata domenica dal marito. La donna stava male, aveva difficoltà a respirare. Così il marito ha deciso di portarla in ospedale dove è emerso che aveva il Covid. Nel corso della giornata la situazione si è aggravata ed è stato necessario intubarla.

La stessa cosa è accaduta nella serata di domenica ad un 63enne di Serra de’ Conti, non vaccinato, che non riusciva più a respirare in maniera autonoma. 


Seguendo la procedura prevista dal piano pandemico, il personale del reparto ha chiesto il loro trasferimento nelle rianimazioni Covid della regione. Quella di Senigallia non poteva ospitarli essendo al momento riservata ai pazienti non positivi. Nonostante la criticità i due pazienti sono rimasti al Pronto soccorso perché domenica non c’era disponibilità nel resto della regione. Questo si è sentito rispondere il personale. Gli operatori della Rianimazione di Senigallia hanno prestato assistenza ai due intubati nelle stanze ricavate e improvvisate nell’osservazione breve del Pronto soccorso. In questa fase è previsto per i positivi il ricovero verso le strutture Covid regionali invece i due pazienti sono rimasti in reparto, non senza difficoltà.

Fino alla tarda mattinata di ieri erano ancora lì. Pur essendo assistiti dai colleghi della Rianimazione, fisicamente erano al Pronto soccorso, creando grosse difficoltà di gestione. Si tratta di un reparto oltretutto sotto organico da tempo. Ad oggi mancano ancora quattro medici perché molti appena possono se ne vanno, avendo contratti precari. Sono infatti assunti a tempo determinato con contratti Covid ma se trovano sistemazioni migliori, oppure hanno la possibilità di fare la specializzazione essendo per la maggior parte molto giovani, lasciano il reparto. 
C’è forte preoccupazione in ospedale per il trend che negli ultimi dieci giorni ha visto tornare i positivi in ospedale, come non accadeva da tempo.

Si tratta soprattutto di non vaccinati oppure di persone anziane, immunizzate nei primi mesi dell’anno in attesa della terza dose.

Sul versante Covid resta stazionaria la situazione a Serra de’ Conti anche se il 41esimo positivo, registrato domenica sera, si trova intubato al Pronto soccorso di Senigallia. Il dato potrebbe essere sottostimato, pur essendo quello ufficiale, perché ieri tra le tante persone che si sono recate in farmacia ad effettuare il tampone, due sono risultate positive ma si attende ancora l’ufficialità dal molecolare. 


La comunità di Serra de’ Conti è quella che ha pagato il prezzo più alto di questa nuova ondata. Nel Distretto sanitario di Senigallia è l’unico comune dove si contano vittime, già due. Un 81enne e un 85enne, entrambi vaccinati in attesa della terza dose. Erano stati i primi ad essere ricoverati dieci giorni fa quando il virus è tornato a far paura dopo un’estate e un inizio d’autunno tranquilli sul versante dei contagi. L’altro Comune in allerta è quello di Arcevia dove il sindaco domenica ha lanciato un appello su Facebook, invitando la cittadinanza a rispettare le regole e soprattutto a vaccinarsi affidandosi alla scienza. Stazionaria la situazione ieri con 20 positivi.

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