Sui banchi di scuola anche a giugno: il turismo lancia il grido d’allarme

Sui banchi di scuola anche a giugno: il turismo lancia il grido d’allarme
Sui banchi di scuola anche a giugno: il turismo lancia il grido d’allarme
di Sabrina Marinelli
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Giovedì 11 Febbraio 2021, 10:38

SENIGALLIA  - Forte preoccupazione sulla spiaggia di velluto per la proposta di prolungare la scuola fino al 30 giugno. A rischio un intero mese di lavoro per il comparto del turismo. Gli albergatori meditano di aprire direttamente a luglio, i bagnini temono di lavorare solo nel weekend con ripercussioni anche per bar e ristoranti. «Prorogare la scuola al 30 giugno significa danneggiare gravemente le imprese del turismo, l’indotto e le destinazioni italiane» lamenta Filippo Borioni, presidente regionale di Oasi Confartigianato.

«Il turismo italiano già soffre per un’eccessiva concentrazione a causa della chiusura di molte aziende, quindi ferie forzate nelle due settimane di agosto, e di una scarsa presenza di arrivi internazionali - sottolinea Borioni - Limitare a due mesi su tre la stagione estiva, già estremamente corta, sarà il colpo di grazia per moltissime attività. E’ una proposta ai limiti dell’assurdo che rischierebbe di provocare danni incalcolabili ad un settore già in ginocchio». Più nel dettaglio aggiunge: «Non entro nel merito della gestione scolastica perché non è il mio settore però sono e siamo molto preoccupati. Il 16% del Pil del Paese è generato da turismo e il balneare è secondo solo a quello legato alle grandi città d’arte, già gravemente compromesso, composto prevalentemente da un turismo nazionale. Gli spostamenti avvengono soprattutto tra la fine e l’inizio della scuola. Semmai meglio anticiparle a settembre le lezioni, anche climaticamente parlando». La proposta, che al momento è solo un’ipotesi al vaglio, ha già determinato i primi danni. «Questo è il periodo delle prenotazioni – conclude Borioni – e la gente nell’incertezza non si organizza. Rischiamo di lavorare solo nel weekend». 

Tutto fermo quindi per giugno, un mese solitamente scelto dalle famiglie con i figli per trascorrere una settimana al mare. «Seguiamo con molta attenzione ciò che il Governo deciderà di fare – interviene Marco Manfredi, presidente dell’Associazione Albergatori e presidente provinciale di Federalberghi – bisogna vedere anche come verrà articolata eventualmente la proposta.

Le prime famiglie vengono in vacanza a giugno. Se non potranno venire questa soluzione finirebbe inevitabilmente per danneggiarci. Almeno speriamo, qualora dovesse essere approvata, che venga lasciata una settimana libera».

In una stagione turistica che dovrà di nuovo fare i conti con il Covid, anche se ancora non si sa in che misura, la scelta di recuperare le lezioni perse durante l’anno, in un mese estivo di lavoro per il comparto del turismo, rischia di pesare fortemente. «Gli stranieri sono stati pochi la scorsa estate e lo saranno anche la prossima immaginiamo – prosegue Manfredi – quindi la nostra clientela sarà soprattutto italiana e da sempre per noi gli interlocutori principali sono le famiglie. Ciò significa che molti alberghi probabilmente potrebbero rinviare l’apertura stagionale». Anche quest’anno inoltre la bassa stagione non potrà contare sulle gite scolastiche, ancora ferme.

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