La Madonna che muove
gli occhi, centinaia i prodigi

La Madonna che muove gli occhi, centinaia i prodigi
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Domenica 9 Marzo 2014, 12:13 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 13:10
OSIMO - Sono state centinaia le manifestazioni miracolose della Madonna Addolorata. Frati e residenti di Campocavallo assicurano che, al di l delle apparizioni che si ripetevano di continuo a inizio del '900 degli occhi in movimento nel dipinto, le testimonianze di miracoli e prodigi si sono susseguite nel tempo senza soluzione di continuità.



"E' un quadro prodigioso che nel silenzio per decenni ha continuato a fornire manifestazioni incredibili", parola di Raimondo Orsetti, ex sindaco di Osimo, attuale dirigente in Regione, dove è braccio destro del governatore Spacca, ma che è anche memoria storica di Campocavallo e del suo Santuario. Sulla Vergine Addolorata, custodita dai frati francescani dell'Immacolata, Orsetti ha scritto l'anno scorso anche un libro: "La Santissima Vergine di Campocavallo: prodigi e testimonianze dal 1892 al 1918". Per i residenti e i fedeli non è dunque una novità che alcuni abbiano visto muovere gli occhi alla Vergine. "Il quadro prodigioso, venerato dalla seconda metà dell'800, da sempre ha compiuto prodigi - spiega Orsetti -. Ora si è dato ampio risalto a tre diverse testimonianze di fedeli che, in momenti diversi hanno visto la Sacra Immagine muovere gli occhi, alzarli e abbassarli amorevolmente. Noi, che abbiamo la fortuna di abitare questi luoghi con le nostre famiglie da oltre un secolo, non siamo affatto sorpresi che ciò accada. E non siamo creduloni! Ora come allora, e noi di Campocavallo aggiungiamo senza timore come sempre, siamo testimoni non solo di prodigi e di guarigioni straordinarie, sia del corpo che dell'anima, ma percepiamo la presenza della Vergine Santissima in tutta la sua affettuosa e materna protezione".



Il fatto che le testimonianze riportate ora nel giornale della parrocchia, L'Eco, risalgano al luglio scorso, negli stessi giorni del decreto di commissariamento della Congregazione dei frati dell'Immacolata che si trovano anche a Campocavallo, non avrebbe alcun nesso per Orsetti. Nessun segnale di protesta da parte della Vergine nei confronti del decreto papale dunque, ma prodigi che qui nella vallata del Musone si ripetono "con semplicità, umiltà, nel silenzio, senza alcun secondo fine" garantisce l'ex sindaco. Semmai la curiosità verte sull'origine del quadro. Quando due anni fa la Soprintendenza di Urbino svolse il restyling si scoprì che il dipinto non veniva dalle Fiandre, come si era creduto vedendo la scritta "Notre Dame". In realtà risultò prodotto da una stamperia di Bassano del Grappa.



Ma c'è chi punta sul legame con la Francia. Come Roberto Mosca, altro storico osimano ex consigliere comunale che nel 2008 per scrivere il libro "La Triplice cinta" effettuò ricerche sulle documentazioni del Santuario di Campocavallo. Fra queste spuntarono fuori lettere di suor Marie du Saint-Sacrement inviate fra il 1892 e il 1905 al direttore degli "Annales de Notre Dame du Bon Conseil", Paolo Teissier, che divenne poi proprietario dell'allora Campocavallo: un fondo agricolo, con una cappella e una fattoria-scuola. "La suora - spiega Mosca - parlava di un attentato dei framassoni che volevano far saltare il cataletto del Cristo Morto alla processione del Corpus Domini ad Osimo il 16 giugno 1892, fallito per mano divina grazie ad una tempesta di grandine che spegneva la miccia ma che avrebbe devastato 180 fattorie".



Nello stesso momento l'anziana Caterina Gasparoni al riparo nella cappella a Campocavallo notava per prima le lacrime che scendevano dagli occhi in movimento della Madonna Addolorata. "Fu dipinta da un pittore francese in un'oleografia acquistata qualche anno prima da don Giovanni Sorbellini, un prete -dice Mosca- dal carattere imprenditoriale che fondava un mensile, l'Eco, che fu lo strumento mediatico che gli permise di raccogliere una somma equivalente a 3-4 milioni di euro, provenienti per lo più dalla Francia, per realizzare poi il Santuario".



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