Carico di coca nel furgone, l'uomo arrestato: «Sapevo che non era pulito»

Carico di coca nel furgone, l'uomo arrestato: «Sapevo che non era pulito»
Carico di coca nel furgone, l'uomo arrestato: «Sapevo che non era pulito»
di Talita Frezzi
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Domenica 17 Settembre 2023, 03:40 - Ultimo aggiornamento: 18 Settembre, 07:34

JESI «Sì, ero alla guida di un furgone che capivo non fosse pulito, ma non sapevo cosa stessi trasportando. Mi hanno solo detto di portarlo in Sicilia». Paolo Corinaldesi, il 41enne jesino arrestato dalle Fiamme gialle con 17,3 chili di cocaina purissima nascosta in un doppiofondo del veicolo che guidava, è in carcere a Palermo.

Davanti al gip si è assunto le sue responsabilità.

Ha ammesso di sapere che il carico fosse illegale ma di non conoscerne la natura. Non poteva fare altrimenti, essendo stato trovato alla guida di un furgone imbottito di droga, 15 involucri con l’immagine del Padrino. Il gip, ritenendo che vi fosse pericolo di fuga o di reiterazione del reato e in considerazione delle sue stesse ammissioni, nel convalidare l’arresto ha disposto la custodia cautelare in carcere. Il suo difensore, l’avvocato Maria Costantino, incontrerà Corinaldesi in carcere martedì. Probabilmente sceglierà un rito alternativo.

Intanto il pubblico ministero ha sollevato l’eccezione della competenza territoriale poiché il fermo è avvenuto allo svincolo autostradale di Buonfornello, pertanto gli atti del processo saranno inviati alla Procura di Termini Imerese. L’operaio jesino sarebbe dunque un insospettabile anello di collegamento con la criminalità organizzata: il vettore fa parte di una struttura ben organizzata di cui Corinaldesi era il corriere, partito dalle Marche con un carico che scotta. Le indagini della Guardia di finanza continuano ed è possibile che possano estendersi fino alle Marche. 

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