Jesi, evade dagli arresti domiciliari: «Ho la gatta in calore». Ma si prende nove mesi

Jesi, evade dagli arresti domiciliari: «Ho la gatta in calore». Ma si prende altri nove mesi
Jesi, evade dagli arresti domiciliari: «Ho la gatta in calore». Ma si prende altri nove mesi
di Federica Serfilippi
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Mercoledì 28 Febbraio 2024, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 29 Febbraio, 07:42

JESI - Evade dai domiciliari perché «ho la gatta in calore, mi è scappata e la sto cercando»: condannato a scontare nove mesi, pena sospesa, uno jesino di 80 anni. La sentenza nei confronti dell’uomo è stata emessa ieri mattina. Oltre che di evasione, doveva rispondere di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Una vigilessa lo aveva sorpreso in una piazza del centro mentre era intento a parlare con alcuni bambini.

Lei era intervenuta per allontanarlo e lui aveva risposto con insulti e minacce: «Ti faccio nera, io ti rovino, tanto ti faccio licenziare». 
Attualmente, l’imputato si trova in carcere per un procedimento di stalking e ieri era presente alla lettura della sentenza, che prende in considerazione diversi episodi, tutti avvenuti a Jesi tra ottobre e dicembre 2022.

Per quanto riguarda l’evasione dai domiciliari, l’uomo avrebbe sgarrato alla misura cautelare imposta dal gip per ben tre volte nel giro di due settimane. In ogni occasione, era stato poi ritrovato dalle forze dell’ordine in giro per la città. E ogni volta aveva ripetuto sempre la stessa scusa: «Sto cercando la mia gatta, è fuggita di casa perché è in amore». 

L’altro episodio

Per quanto riguarda l’episodio della piazza, stando a quanto emerso nel corso del processo, la vigilessa (era fuori servizio, quindi senza divisa) aveva fermato l’anziano perché lo aveva visto parlare in modo sospetto con alcuni bambini. L’uomo, infastidito dall’intervento dell’agente, l’aveva riempita di insulti e minacce: «Ti faccio nera, verrai licenziata». E ancora: «Ti rovino, ti faccio perdere il posto di lavoro». La donna aveva sentito dire all’80enne, rivolto ai bimbi: «Dite che non è vero che vi ho dato il mio indirizzo di casa». Per l’oltraggio e la resistenza è arrivata l’assoluzione: la vigilessa era fuori servizio, non aveva sporto denuncia ma fatto solo un’annotazione. L’80enne era difeso dall’avvocato Daniele Massaccesi. 

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