«Io, prigioniero della baby gang
Devo aprire il bar due ore dopo»

«Io, prigioniero della baby gang Devo aprire il bar due ore dopo»
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Mercoledì 24 Luglio 2019, 07:40
SENIGALLIA - Esercente costretto a barricarsi nel bar, rimandando di due ore l’apertura, per paura dei teppisti sbronzi di rientro dalla discoteca. Accade in un’attività nei pressi della stazione ferroviaria. «Ormai da diverse domeniche la stessa storia – racconta il titolare che, per paura di ripercussioni, chiede di mantenere l’anonimato – dei ragazzi dopo essere scesi dalla navetta, in attesa di un treno che parte verso le 8, vanno in giro a seminare il panico. So che accade anche ad altri colleghi ciò che succede a me». Dopo brutte esperienze avute con i teppisti, ha deciso di tenere chiuso, ma deve comunque arrivare al bar alle 6 per ritirare le paste appena sfornate da vendere ai clienti. Il forno infatti non può modificare i ritmi di lavoro solo per lui.

 

«Una volta sono entrati, hanno rubato tutto ciò che sono riusciti a portarsi via e mi hanno buttato tutto per aria – spiega – così la volta successiva mi sono chiuso dentro. Hanno sfondato la porta. Un’altra volta ancora, visto che non aprivo, mi hanno insultato e minacciato da fuori per poi lanciare la mia bici in mezzo alla strada, danneggiandola. Devo venire alle 6 per i fornitori ma prima delle 8 non posso aprire. Chiedo solo di poter lavorare». L’esercente ha manifestato il suo disagio al sindaco dopo aver chiesto aiuto anche alla polizia e ai carabinieri. Il più delle volte quando le forze dell’ordine arrivano i teppisti sono già scappati. Dovendo attendere alcune ore, prima di tornare a casa con il treno, girano per la città. Dalla stazione, dove la navetta li scarica, possono raggiungere a piedi il lungomare e il centro storico. «Non è giusto che sia costretto a lasciare fuori i clienti per la paura di tenere aperto – prosegue – devo starmene barricato con il terrore che riescano di nuovo a sfondare la porta. So che anche altri colleghi hanno deciso di aprire direttamente alle 8 per non avere problemi. Ma è giusto che noi onesti lavoratori dobbiamo sottostare al far west che queste persone ci impongono? E’ giusto che si sappia ciò che avviene mentre la maggior parte della gente dorme e di cui solo in pochi si accorgono».
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