Falconara, indagine choc al Bignamini
I carabinieri indagano due maestre

Indagine choc all'istituto Bignamini, due maestre indagate
Indagine choc all'istituto Bignamini, due maestre indagate
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Mercoledì 16 Dicembre 2015, 08:20 - Ultimo aggiornamento: 21 Dicembre, 11:55
FALCONARA - ​Baby disabili maltrattati da due insegnanti. Choc all'istituto Bignamini di via Matteotti.
I carabinieri incastrano le due maestre con telecamere e cimici nascoste. Le due educatrici, entrambe di 58 anni, una di Falconara e l’altra di Senigallia, sono state denunciate. La vicenda è iniziata a ottobre dello scorso anno, quando ai carabinieri della Tenenza locale è arrivata una segnalazione di maltrattamenti su tre ragazzini disabili da parte di due insegnanti.

Entrambi dipendenti dell'istituto comprensivo Falconara Centro che svolgevano lezioni anche nella scuola speciale del Bignamini, in classi generalmente formate da 15 ragazzini. Gli alunni presi di mira erano tre. Stando alla segnalazione pervenuta ai militari dell'Arma le due donne lasciavano da soli gli studenti in aula anche per tre ore rimanendo magari a chiacchierare con altre persone, lanciavano offese nei loro confronti, alzavano le mani sui tre ragazzini, negavano loro il pranzo.

E non sono mancati ceffoni e tirate di capelli. I carabinieri hanno deciso di indagare su quella che si veniva definendo come una storia agghiacciante. Le forze dell'ordine hanno così deciso di tenere sotto sorveglianza la scuola speciale del Bignamini. Le aule e i corridoi sono stati messi sotto stretto controllo da telecamere e cimici. E proprio tali strumenti hanno inchiodato le due insegnanti.

Purtroppo, quella segnalazione pervenuta alla Tenenza locale era vera. C'era davvero qualcuno che maltrattava dei ragazzi disabili. Le due donne sono state così denunciate e messe sotto inchiesta. "Non ne eravamo al corrente, le due insegnanti non sono delle nostre dipendenti. Abbiamo una convenzione con il provveditorato e le due maestre fanno a capo all'istituto Falconara centro - dichiara il direttore del Bignamini, Paolo Perucci -. Non siamo stati né informati né coinvolti se non indirettamente per il fatto di aver offerto loro la possibilità di insegnare (in attività di riabilitazione) nella nostra struttura".
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