Contachilometri con il ritocchino
Scatta la denuncia per due persone

Contachilometri con il ritocchino Scatta la denuncia per due persone
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Martedì 13 Dicembre 2016, 06:25
OSIMO - Sono accusati d’aver ringiovanito una vecchia automobile manomettendone il contachilometri, per poi venderla sul mercato online ad un prezzo maggiore rispetto al suo effettivo valore. Un peccato di vanità che è costato una denuncia per truffa e falsità materiale in concorso ad una coppia di pregiudicati anconetani: M.L., nato in Romania, classe 1987, commerciante di autovetture, e C.V., 27 anni, di origini tedesche, titolare di un autosalone in Ancona. Tutto nasce dalla querela sporta il 20 novembre da un cinquantenne osimano che due mesi prima aveva acquistato sul sito www.subito.it una Peugeot 307 usata al costo di 3.700 euro, somma non assicurata. Convinto di aver pagato il giusto prezzo, ha dovuto presto fare i conti con una macchina che in realtà portava addosso i segni di un’usura ben diversa da quella indicata sul cruscotto.

Dalla comparsa dei primi inconvenienti fino ai problemi più seri e costosi da riparare, alla fine l’uomo ha scoperto che il mezzo aveva fatto molta più strada di quella dichiarata. Si è così rivolto ai carabinieri per denunciare l’accaduto. Al termine delle indagini, i militari della compagnia di Osimo hanno in effetti appurato che il contachilometri della vettura era stato ritoccato, passando dagli originari 160 mila Km a soli 90 mila. Una bella differenza rispetto a quanto scritto sull’annuncio con lo scopo, presunto, di alzarne il valore di mercato. Una truffa bella e buona a discapito dell’ignaro compratore che aveva invece concluso l’affare in totale buona fede. Come non bastasse, per rendere l’escamotage più verosimile, il commerciante di autovetture e la titolare dell’autosalone avevano provveduto anche a ritoccare il libretto di controlli e manutenzione, con Km e timbri della concessionaria Peugeot falsificati in quanto mai eseguiti. Quello dello “schilometraggio” è una pratica illegale molto diffusa che gonfia le valutazioni delle automobili, altera il mercato e si stima produca un giro d’affari attorno ai due milioni di euro l’anno.
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