Trovata la spia delle metastasi ad Ancona, il tumore adesso fa meno paura

Trovata la spia delle metastasi, il tumore fa meno paura
Trovata la spia delle metastasi, il tumore fa meno paura
di Antonio Pio Guerra
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Sabato 18 Novembre 2023, 07:20 - Ultimo aggiornamento: 19 Novembre, 08:09

ANCONA - Da Villa Igea lo definiscono un “intervento su misura”, una nuova frontiera nel trattamento delle pazienti affette da tumore maligno dell’utero. Protagonista una 62enne con adenocarcinoma dell’endometrio, operata nei giorni scorsi dall’equipe del dottor Nicola Fattizzi, responsabile della Ginecologia della struttura di via Maggini. L’intervento, mininvasivo perché effettuato in laparoscopia, ha sfruttato la verde indocianina, un tracciante sviluppato negli anni ‘50 per la fotografia ed oggi largamente utilizzato dai chirurghi. 


L’obiettivo: individuare attraverso la fluorescenza naturale della sostanza - iniettata nel collo dell’utero dopo l’anestesia - il cosiddetto linfonodo sentinella, quello cioè che potrebbe essere interessato per primo da eventuali metastasi.

Il vantaggio di questa tecnica riguarda la possibilità di non andare ad asportare tutti i linfonodi regionali. L’assenza di metastasi in quello sentinella assicura infatti con grande affidabilità l’assenza di anomalie nei linfonodi addominali e pelvici.

«Esclude quindi la necessità di asportare tutti i linfonodi per l’esame istologico e di ridurre la durata dell’intervento chirurgico, le complicanze intra-operatorie e post-chirurgiche e la durata della degenza, migliorando così la qualità di vita delle pazienti» spiega il dottor Fattizzi, coadiuvato nell’esecuzione dell’intervento dai colleghi Flaviano Persichini e Raffaella Sansone. La paziente - cui sono stati comunque asportati anche utero, tube ed ovaie per rimuovere la neoplasia - ha lasciato Villa Igea nelle quarantotto ore successive all’operazione e dovrà tornarci entro una ventina di giorni per i controlli di routine.

«Possiamo offrire alle nostre pazienti – aggiunge il responsabile della Ginecologia - un approccio chirurgico mini-invasivo che eviti grossi tagli sulla parete addominale e, allo stesso tempo, una delle tecniche più moderne a disposizione e la più mirata per evitare interventi demolitivi che prevedono la dissezione totale e radicale di tutti i linfonodi e modulare le terapie successive».

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