Gli approcci osé sul bus oltre ai file proibiti: anche un 12enne nel mirino del custode degli impianti sportivi comunali arrestato

Il dipendente comunale, 60 anni, avrebbe rivolto espliciti inviti osè

Gli approcci osé sul bus oltre ai file proibiti: anche un 12enne nel mirino del custode arrestato
Gli approcci osé sul bus oltre ai file proibiti: anche un 12enne nel mirino del custode arrestato
di Federica Serfilippi
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Sabato 14 Ottobre 2023, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 15 Ottobre, 07:44

ANCONA I file pedopornografici nel cellulare, ma non solo. Il dipendente comunale finito agli arresti domiciliari avrebbe tentato per ben due volte l’approccio con un ragazzino di 12 anni, avvicinandolo sul bus e lanciandogli espliciti inviti a luci rosse. Emergono nuovi dettagli dal contesto accusatorio dell’inchiesta culminata con la misura cautelare dei domiciliari recapitata al 60enne (G.G. le sue iniziali), che svolge il lavoro di custode negli impianti sportivi del Comune.

L’uomo ieri mattina ha affrontato l’interrogatorio di garanzia in tribunale, davanti al gip Carlo Masini.

Non si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma ha cercato di dare la sua versione dei fatti, respingendo con forza soprattutto gli episodi legati al presunto adescamento. 


I tentativi


Proprio dai quei fatti accaduti sul bus è partita l’indagine dei carabinieri della Stazione di Ancona Principale, sollecitati dalle denunce sporte dai genitori del 12enne. Il primo approccio risale all’ottobre del 2022. Sul mezzo pubblico, stando a quanto contestato, il 60enne avrebbe avvicinato il ragazzino con espliciti intenti sessuali, caduti nel vuoto grazie alla resistenza del minore. La replica della scena si sarebbe avuta nei mesi successivi, sempre a bordo di un bus che transitava nella zona delle Grazie.

I genitori del ragazzino, per la seconda volta erano dovuti corriere dai carabinieri della Stazione, guidati dal comandante Antonio Saracino. Gli accertamenti si sono fatti sempre più stringenti e ad agosto i militari hanno stretto il cerchio attorno al 60enne. È scattata la perquisizione domiciliare: a casa, i carabinieri hanno trovato riviste e alcune fotografie ritraenti minori, ma non in atteggiamenti intimi. Il materiale è stato sequestrato, così come i cellulari.

All’interno sono stati trovati centinaia di file pedopornografici, tanto che il pm Andrea Laurino - per il reato della detenzione di materiale illecito - ha contestato l’aggravante dell’ingente quantità. Approfondimenti in corso per capire se i file siano stati diffusi e se ci siano state altre potenziali vittime avvicinate dal 60enne. 


I Servizi Sociali


Il quadro investigativo è in fase di definizione, così come le accuse sono tutte da dimostrare. Il Comune precisa che il «Servizio Sport, presso il quale il dipendente era impiegato, non ha concesso in uso né computer né telefono. Svolgeva sì attività di custode ma perlopiù affiancato da un collega. Il dipendente comunale era conosciuto ai Servizi Sociali i quali non hanno avuto mai notizie di comportamenti inadeguati».

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