Spaccio di cocaina tra i dehor: dopo l'arresto del pusher scatta lo stop per 15 giorni al Bar Lisa

Spaccio di cocaina tra i dehor: dopo l'arresto del pusher scatta lo stop per 15 giorni al Bar Lisa
Spaccio di cocaina tra i dehor: dopo l'arresto del pusher scatta lo stop per 15 giorni al Bar Lisa
di Stefano Rispoli
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Venerdì 24 Settembre 2021, 07:25

ANCONA - Il bar, sostengono gli investigatori, era diventato un luogo di spaccio, punto di incontro tra un pusher e i suoi clienti. Il 28enne tunisino, senza fissa dimora e senza permesso di soggiorno, era stato arrestato venerdì scorso dagli agenti della Squadra Mobile in borghese che l’avevano pedinato e osservato mentre, seduto a un tavolo esterno del locale, stava per cedere dello stupefacente a due tossicodipendenti. Come logica conseguenza, è scattato lo stop forzato del bar.


Il blitz 

Dovrà restare chiuso per 15 giorni il Bar Lisa di via Giordano Bruno, situato a poca distanza dalla stazione ferroviaria.

Il provvedimento è stato notificato ieri, attorno a mezzogiorno, alla titolare, una 47enne cinese, dagli agenti della Polizia amministrativa e delle Volanti. Si tratta del secondo stop per il locale in meno di due anni: già nel dicembre 2019 la questura aveva emesso un provvedimento di chiusura per 10 giorni. Visto il precedente e alla luce dell’arresto eseguito la scorsa settimana, il questore Giancarlo Pallini ha ordinato la nuova sospensione per motivi di ordine pubblico, ai sensi dell’articolo 100 del Tulps. 

La ricostruzione 

Da tempo la Squadra Mobile era sulle tracce del clandestino nordafricano. Venerdì sono scattate le manette ai suoi polsi, non solo per il reato di spaccio, ma anche per resistenza: alla vista dei poliziotti, infatti, si era opposto in tutti i modi al controllo, al punto che erano dovute intervenire le Volanti. Secondo gli investigatori, il 28enne spacciava eroina e cocaina dando appuntamento ai clienti presso il bar di via Giordano Bruno. I tossicodipendenti provenivano anche da fuori città per rifornirsi da lui. Gli inquirenti, inoltre, hanno verificato che le cessioni delle sostanze stupefacenti e il relativo pagamento avvenivano proprio sui dehors del bar. Le dosi, invece, venivano custodite dal pusher all’interno di un pacchetto di sigarette, nascosto tra le piante presenti all’interno di una piattaforma, vicino ai tavoli e alle sedie esterne. Quando gli agenti in borghese si sono palesati, hanno sequestrato un pacchetto di Camel con dentro un involucro di cocaina e quattro piccole confezioni di cellophane contenenti eroina. Inoltre, addosso al 28enne sono stati trovati 400 euro, un paio di forbici e un coltellino, oltre alla sostanza da taglio. Secondo gli investigatori, il bar in più occasioni era divenuto un luogo di ritrovo abituale per tossicodipendenti e pregiudicati che, spesso ubriachi e molesti, hanno generato risse e situazioni di caos per i residenti. Di qui la chiusura per 15 giorni. 

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