Pestaggio choc ad Ancona, due bulli pagano col volontariato

Pestaggio choc ad Ancona, due bulli pagano col volontariato
Pestaggio choc ad Ancona, due bulli pagano col volontariato
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Mercoledì 13 Marzo 2024, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 15:30

ANCONA «Mi hanno inseguito per poi chiudermi a morsa. Quando ho preso il cellulare per chiamare la polizia, me lo hanno strappato dalle mani per buttarmelo a terra. Sono stato circondato e picchiato». Il racconto choc è quello che in tribunale aveva fatto risuonare un 51enne anconetano, vittima del pestaggio iniziato in piazza del Papa e poi proseguito in via Matteotti la notte del 18 luglio del 2021. Era andato al pronto soccorso con le ossa nasali fratturate. Il giorno dopo si sarebbe sposata la sorella.

I due filoni

Per la violenza si sono aperti due procedimenti: uno al tribunale ordinario, dove sono imputati due ragazzi 20enni per lesioni e danneggiamento. Gli stessi reati sono stati contestati a due giovani che all’epoca dei fatti avevano 16 anni. Entrambi per cercare di estinguere le accuse e chiudere il caso, sono stati ammessi a un percorso di messa alla prova fatto di volontariato. Ieri mattina si è tenuta al tribunale competente un’udienza intermedia per i due ragazzi, prossimi a compiere i 18 anni. Un giovane, difeso dagli avvocati Cristina Bolognini ed Elena Martini, sta portando avanti un percorso di volontariato in parrocchia della durata di otto mesi per incarnare in pieno il concetto rieducativo della messa alla prova.

Per quanto riguarda il filone degli over 18, il processo è alle battute finali. La prossima udienza si terrà il 18 giugno, con la probabile discussione davanti al giudice Martina Marinangeli.

La ricostruzione

Era stato il 51enne, in una delle passate udienze, a raccontare quanto accaduto quella notte. «Mentre ero seduto in un tavolo di piazza del Papa, ho sentito un gran chiasso e mi sono alzato per capire a cosa fosse dovuto» aveva detto. Si era così diretto nella vicina via Bonda: «C’era un gruppo di ragazzi, a cui ho detto di calmarsi perché altrimenti avrei chiamato la polizia». Forse stavano provando a rubare una bici. In quel frangente, le strade del 51enne e dei ragazzi si erano separate. In un secondo momento c’era stato il secondo round. Per l’accusa, il branco aveva strappato dalle mani il cellulare del 51enne, lanciandolo sul marciapiede, poi c’era stato il pestaggio, con la frattura delle ossa nasali. Un pugno aveva spaccato gli occhiali da vista della vittima. La denuncia era stata sporta agli agenti della Squadra Mobile: nel giro di pochi giorni i presunti responsabili erano stati individuati.

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