ANCONA - Prima sotto l’ascensore, poi sul cemento della spiaggia e ora sui lettini dello stabilimento. Clochard: al Passetto è un’emergenza senza fine. Sembra non trovare una soluzione l’invasione di disperati che ormai da mesi vanno e vengono dal Passetto, passando le notti in degli alloggi di fortuna. Si tratta prevalentemente di richiedenti asilo, soprattutto di origine pakistana.
L’amara sorpresa
Lo scorso mese erano stati segnalati gli accampamenti abusivi in spiaggia: materassini, coperte e piccole tende improvvisate lasciate sulla distesa di cemento del Passetto.
Al di là della sorpresa di ieri dovuta ai lettini occupati, la riflessione deve per forza essere più ampia e non limitarsi all’occupazione abusiva di una porzione di spiaggia. L’emergenza di chi non ha un tetto sotto cui passare la notte va avanti da mesi e sembra non risolversi. Il nodo sarebbe l’impossibilità di reperire posti liberi nelle strutture di prima accoglienza, ormai al collasso per la presenza massiccia di profughi, richiedenti asilo e senzatetto. E allora ecco che gli homeless dormono ovunque. Pure sui lettini degli chalet della spiaggia cittadina.
L’intervento
Sul caso di ieri è intervenuto Claudio Cerusico, titolare del Valentino: «Non sono stato informato della presenza dei migranti - puntualizza- e se la signora si è alterata, chiaramente mi dispiace». Sulla situazione dei senzatetto: «Non mi sembra che qui ci sia un dormitorio, la spiaggia non è un rifugio di clochard, anzi. Noi facciamo di tutto per proteggerla, tanto che da parte nostra ci sono anche dei controlli notturni. Siamo presenti e attenti. Se vediamo qualche abusivo è ovvio che lo mandiamo via e che poi disinfettiamo il lettino». La speranza: «I clochard sono un problema della città, non del Passetto, credo che le forze dell’ordine e dell’amministrazione debbano lavorare insieme per risolverlo. E se volessero venire anche qui, ben vengano i controlli in più».
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