Giulianelli, garante dei detenuti: «A Montacuto situazione al limite. E anche i riscaldamenti sono ko»

Giulianelli, garante dei detenuti: «A Montacuto situazione al limite. E anche i riscaldamenti sono ko»
Giulianelli, garante dei detenuti: «A Montacuto situazione al limite. E anche i riscaldamenti sono ko»
di Antonio Pio Guerra
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Giovedì 18 Gennaio 2024, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 19 Gennaio, 08:34

ANCONA Il sovraffollamento è cronico nelle carceri marchigiane. Su 837 posti a disposizione nei sei istituti penitenziari della regione, i detenuti presenti sono in realtà 919. Sono i numeri diffusi ieri dal Garante regionale per i diritti dei detenuti, l’avvocato Giancarlo Giulianelli. «C'è un ricorso eccessivo al carcere come misura di custodia cautelare» dice. Ed i numeri lo confermano: su 919 detenuti, in 216 non hanno ancora condanna definitiva. Nello specifico, 136 attendono ancora il giudizio di primo grado e gli altri 80 l'appello o i ricorsi. «Sono tutti socialmente pericolosi? Io non credo» domanda il garante. 

 
Le maggiori criticità


Due le strutture che soffrono di più: Montacuto ad Ancona e Villa Fastiggi a Pesaro Urbino.

Il penitenziario anconetano ospita 332 detenuti su una capienza di 256 mentre l’omologo pesarese fa ancora peggio con 255 presenze su 153 posti. Tralasciando Fossombrone - in ristrutturazione - e Barcaglione, sono in surplus tutti i penitenziari del territorio. «Il carcere che andrebbe chiuso prima di tutti è quello di Fermo, dove la vita è al limite della dignità umana» sostiene Giulianelli. «Ma in assenza del carcere di Camerino (lesionato dal sisma del 2016, ndr) vi sarebbe poi la necessità di dotare la provincia di Macerata di un penitenziaria» sottolinea. «Magari a cavallo tra le due province» suggerisce il garante. Non che la permanenza negli altri istituti sia tutta rose e fiori.

«A Montacuto ci sono celle dove il riscaldamento non funziona ed a Villa Fastiggi piove nelle stanze» racconta l’avvocato. E avverte: «A parte Fossombrone e Barcaglione, in tutti gli altri penitenziari servirebbero interventi straordinari di edilizia». Ma anche la sanità penitenziaria «necessita di un cambio di passo». Giulianelli lo dice mentre il 2024 è già candidato a diventare l’annus horribilis delle carceri marchigiane. 


Già due le vittime, entrambe a Montacuto. Prima il suicidio del giovane Matteo Concetti, poi la morte in cella di un tossicodipendente algerino. E ancora il caso di tubercolosi registrato nei giorni scorsi, sempre nella struttura anconetana. «Dopo la riforma del 2008, la sanità e la direzione del carcere sono due enti separati. Il direttore non può sapere la cartella clinica di un detenuto per questione di privacy» spiega Giulianelli. Col risultato che per l’amministrazione diventa difficile gestire i ristretti, specie in momenti di carenza di personale sanitario come questo.

«A farne le spese sono i detenuti» ed il 2024 «è cominciato nel peggiore dei modi per loro». Il focus è anche sui soggetti psichiatrici, «che non dovrebbero stare in carcere». Per loro ci dovrebbero essere le Rems, che hanno sostituito gli ospedali psichiatrici giudiziari. Nelle Marche ce n’è soltanto una, a Macerata Feltria: 20 i posti «ma i presenti sono 25 e le liste di attesa sono comunque lunghe».

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