Ancona nel dibattito:«Addio Pnrr per i cinque maxi progetti», «No, non c’è ancora l’elenco dettagliato»

Ancona nel dibattito:«Addio Pnrr per i cinque maxi progetti», «No, non c’è ancora l’elenco dettagliato»
Ancona nel dibattito:«Addio Pnrr per i cinque maxi progetti», «No, non c’è ancora l’elenco dettagliato»
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Venerdì 4 Agosto 2023, 03:50 - Ultimo aggiornamento: 5 Agosto, 07:43

ANCONA Il capoluogo rischia di perdere i soldi del Pnrr per i 5 maxi progetti di rigenerazione urbana? La risposta è più complicata di un sì o un no. A far suonare l’allarme è stato ieri mattina il deputato del Movimento 5 stelle Giorgio Fede che ha stilato un elenco dei progetti che verrebbero definanziati in seguito alla “Proposta per la revisione del Pnrr e capitolo RERowerEU” pubblicata dal Governo Meloni il 27 luglio. Un taglio da quasi 16 miliardi di euro che andrebbe a colpire in particolare le Misure 2 (Rivoluzione verde e transizione ecologica) e 5 (inclusione e coesione) delle sei di cui si compone il Piano. Il definanziamento che più impatterebbe su Ancona è quello riguardante i progetti di rigenerazione urbana, che riguardano la riqualificazione di Mercato delle Erbe, PalaVeneto, Mole Vanvitelliana, Biblioteca Benincasa e Pinacoteca Podesti. 

Le prospettive

Nell’elenco di misure da eliminare dal Pnrr inserito nella Proposta del Governo, in effetti, per la rigenerazione urbana è prevista una rimodulazione da 3,3 miliardi, ovvero l’intero pacchetto di fondi inizialmente destinato a quella voce.

Che così verrebbe azzerato. «Si segnala l’opportunità di ricorrere a fonti di finanziamento nazionali al fine di agevolarne l’attuazione e di facilitare i relativi processi di rendicontazione», si legge nella Proposta. Il dossier Monitoraggio dell’attuazione del Pnrr che il Governo ha inoltrato a Camera e Senato, inoltre, aggiunge che «tale misura è compresa nell’elenco delle misure da definanziare dal Pnrr». Ora, detto così non suona bene. È vero che il Governo, nella figura del Ministro competente Raffaele Fitto, ha garantito che verranno trovati fondi alternativi per i progetti che dovessero essere definanziati, ma in ogni caso significa togliere risorse certe a progetti già in moto. Come nel caso di Ancona, che fin qui è riuscita a rispettare tutte le milestones previste dal Pnrr. «Ho sentito i nostri parlamentari e la Regione, ma nessuno ha ancora l’elenco dettagliato di cosa sarà definanziato - alza le braccia l’assessore ai Lavori pubblici Stefano Tombolini -. Probabilmente riguarderà le amministrazioni comunali che non sono riuscite a rientrare nei tempi», incrocia le dita. «Per noi sarebbe la fine del mondo: abbiamo già firmato i contratti attuativi con le ditte che dovranno realizzare i 5 maxi per far partire i lavori entro il 30 settembre. Rischiamo che ci facciano causa. Ma a quel punto noi la faremmo al Ministero». Tombolini non si lascia prendere dal panico: «Non siamo preoccupati, però - ammette - un po’ d’inquietudine c’è». E data la portata della questione, pare impossibile dargli torto.

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