Ripartire sì, ma servono certezze. Il rischio è di bloccare il turismo. Ecco cosa dicono 5 rappresentanti delle categorie

Il governatore Francesco Acquaroli
ANCONA - Emergenza Covid, momento chiave, ci si gioca tutto.  Perchè l'inverno ha già lasciato tante ferite e un oceano di preoccupazioni oltre ai bilanci...

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ANCONA - Emergenza Covid, momento chiave, ci si gioca tutto.  Perchè l'inverno ha già lasciato tante ferite e un oceano di preoccupazioni oltre ai bilanci che sono stati drammaticamente stravolti e si gettano le basi per provare a vivere un'estate di sollievo e - se possibile - anche di rilancio. Ma per riuscire in questo servono basi solidissime, idee chiare e presupposti d'acciaio.

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Anche ieri il governatore Francesco Acquaroli lo ha sottolineato nel post domenicale su Facebook: «Sono felice che durante questa settimana alcune attività siano tornate a lavorare, e l’auspicio è che nelle prossime si possa restituire la stessa opportunità anche ad altri settori». Il pressing sul governo parte dalle regioni che, come le Marche, hanno dati Covid da zona gialla e di questo passo potrebbero anche anticipare le riaperture fissate dal decreto Draghi dopo il 30 aprile. Un confronto serrato che raccoglie però lo scetticismo delle categorie convinte della necessità di regole certe per salvare l’estate. 

L’ipotesi è quella di giocare d’anticipo sul ritorno alla vita ma i rappresentanti regionali delle categorie più vessate dal Covid vogliono certezze dal governo, per non rischiare un blocco devastante del turismo.

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Corriere Adriatico