MONTAPPONE - Quando un cappello è presente al Royal Ascot vuol dire che ha compiuto il salto di qualità. Può stare tra i migliori. E il marchio Complit il suo...
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Negli anni ’90 arrivò in azienda il figlio Luigi Amedeo che, forte di una laurea in economia e commercio, rese il business dell’impresa più attuale, introducendo il concetto delle collezioni, anche per identificare il brand. Oggi, a distanza di quasi 30 anni, c’è un nuovo passaggio generazionale perché Luigi Amedeo è affiancato dai figli Mattia e Marco, rispettivamente 29 e 26 anni, forieri di nuovi cambiamenti e rinnovate strategie. Oggi il gruppo Complit-Apunis dà lavoro a 24 dipendenti, produce circa 300.000 cappelli l’anno per i marchi di proprietà Complit, Piccarda, Capocubo e Graziella, oltre ai marchi terzi. Piccarda è il marchio nato un paio di anni fa e rappresenta la porta di ingresso per chi vuole entrare nel favoloso mondo del cappello. Capocubo è il brand del kidswear mentre Complit è il marchio di punta e identifica la linea elegante di alta qualità.
La produzione è made in Montappone e si contraddistingue per la scelta dei materiali pregiati. Il prezzo medio per un cappello Complit invernale è di circa 80-100 euro. Per l’estate 150-200 euro e può arrivare anche a superare i 500 euro per un prodotto a coda, con fibre in oro, destinato alla sposa. La quota export è dell’80% con Europa (Francia in particolare) e Giappone i mercati più importanti. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico