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SAN BENEDETTO - La resa dei conti c’è stata. Lunedì sera duro faccia a faccia tra il presidente della Picenambiente Rolando Rosetti e il capogruppo di Rivoluzione civica Simone De Vecchis. Intanto è saltato il consiglio di amministrazione che la stessa partecipata aveva previsto per domani e nel frattempo si stanno accumulando i rifiuti in attesa del decreto regionale per trasferirli a Torre San Patrizio.
I rifiuti tengono banco nella politica locale.
I rifiuti indifferenziati
A preoccupare Collina però sono soprattutto i rifiuti indifferenziati che nei mesi scorsi sono stati conferiti prima a Tavullia, fino a lunedì scorso a Fermo e ora vengono accumulati presso il TMB (Trattamento meccanico biologico) il tutto in attesa del decreto emergenziale che deve essere emesso dalla Regione destinato a sbloccare i rifiuti che a quel punto verrebbero inviati a Torre San Patrizio. Il tutto grava sui costi, infatti se il conferimento in bacino ha un costo di 95 euro a tonnellata, a Tavullia vicino Fano costava 240 a tonnellata e a Fermo 170 euro, quindi anche il conferimento nel fermano ha avuto un costo abbastanza elevato. La soluzione finale dovrebbe essere quella di approdare a Relluce. In caso contrario i costi lieviterebbero sempre di più e già per quest’anno c’è stato un costo maggiorato di 800mila euro e per il 2023 si prevede anche un rincaro Istat che graverà sulle bollette degli utenti.
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Corriere Adriatico