Emozioni a passo di danza: il Balletto di Milano in “Romeo e Giulietta” giovedì ad Ascoli e sabato a Fermo

Emozioni a passo di danza: il Balletto di Milano in “Romeo e Giulietta” giovedì ad Ascoli e sabato a Fermo
Emozioni a passo di danza: il Balletto di Milano in “Romeo e Giulietta” giovedì ad Ascoli e sabato a Fermo
di Chiara Morini
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Martedì 16 Gennaio 2024, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 11:26

Le emozioni della danza con il Balletto di Milano che porta sul palco “Romeo e Giulietta”, con Federico Verratti alla coreografia e ai costumi e Marco Pesta alla scenografia. Doppia rappresentazione nelle Marche: giovedì 18 gennaio sarà al Ventidio Basso di Ascoli Piceno (alle ore 20,30, info 0736298770) e sabato 20 gennaio al Teatro dell’Aquila di Fermo (ore 21, info 0734284295).

La storia

Romeo e Giulietta sono i protagonisti di una storia sempiterna, alla base della quale c’è l’amore puro dei due giovani. «É un testo molto rappresentato – commenta Carlo Pesta che del Balletto di Milano è anche direttore – ciò che distingue la nostra rappresentazione rispetto alle altre è la musica: tutti solitamente seguono la partitura di Prokofiev, noi abbiamo scelto Ciajkovskij.

La sua versione era più breve, così abbiamo attinto ad altre sue composizioni per adattare la partitura musicale alla drammaturgia, utilizzando sia il repertorio sinfonico che quello di altre storie». Una storia nota in tutto il mondo e per il Balletto di Milano rappresentarla, loro che sono ambasciatori della danza italiana, è una grande emozione. In particolare Pesta spiega che portare all’estero Romeo e Giulietta è «rappresentare davvero l’Italia, portare il nostro paese in giro per il mondo. La storia è stata scritta da Shakespeare, che era un inglese, è ambientata in Italia con personaggi italiani ed è stata musicata da russi. Già questo la rende una storia internazionale. Ma per noi è come portare fuori l’Italia: abbiamo finito una tournée in Estonia e Finlandia, andremo in Svizzera, Francia e tra tutti i titoli che ci chiedono Romeo e Giulietta è il più gettonato. Spesso gli ambasciatori italiani nei paesi esteri vogliono questa storia per rappresentare l’Italia». Naturalmente adattando al moderno il loro stile neoclassico.

La danza

«Non vedo male la danza», commenta Pesta a proposito del settore aggiungendo anche che «la danza si sta spostando molto sul contemporaneo, il classico è più difficile. Solitamente i danzatori italiani cercano di andare all’esterno, nel nostro balletto capita il contrario: l’effetto è diverso. Ad esempio abbiamo fatto una selezione due anni fa e sono arrivate 564 candidature da 43 paesi diversi. Ci sono anche gli italiani, sono circa la metà dei nostri ballerini, gli altri sono stranieri. Gli italiani arrivano principalmente dall’Accademia della Scala giovani talenti bravi che non riescono ad entrare nel balletto della Scala».

I classici tutù

Al balletto di Milano si attualizza la classica, con tutti i virtuosismi del caso e non mancano nemmeno i classici tutù. Ma c’è un requisito che i ballerini devono avere, spiega Pesta: «La tecnica in grado di emozionare il pubblico con il semplice ballo: così la nostra Giulietta arriva quasi a far piangere, il nostro Romeo a emozionare, lo spettacolo diventa quasi di teatro. Ogni ruolo è creato e tarato sul personaggio. La danza va vista, è naturale, non ha un linguaggio particolare. Attrae con acustica e movimento, esprime un sesto senso. La danza ha un grande pubblico e chi vi assiste per la prima volta, spesso mi esclama “che mi sono perso finora”».

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