Emergenza finanziaria, chiudono 100 aziende al giorno. Appello Cna: «Ripristinare dialogo trasparente tra istituti di credito e Pmi»

Tritarelli: «Inutile avere una banca sotto casa se dà finanziamenti solo a chi ha già soldi»

Emergenza finanziaria, chiudono 100 aziende al giorno. Appello Cna: «Dialogo tra istituti di credito e Pmi»
Emergenza finanziaria, chiudono 100 aziende al giorno. Appello Cna: «Dialogo tra istituti di credito e Pmi»
di Martina Marinangeli
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Lunedì 22 Aprile 2024, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 23 Aprile, 15:12

ANCONA «Nelle Marche c'è un’emergenza finanziaria: occorrono interventi immediati». Non usa mezzi termini la Cna, che lancia un appello alle istituzioni regionali e nazionali affinché intervengano per contrastare la crisi che sta colpendo le imprese marchigiane.

Stando ai dati della Camera di Commercio, fa sapere la Cna, nei primi due mesi dell'anno hanno chiuso i battenti 5838 aziende nella nostra regione: quasi 100 al giorno (97). Oltre il 40% di queste sono nel Pesarese (2372 imprese cessate) e il 30% nella provincia di Ancona (1744). Il resto delle saracinesche abbassate se lo dividono il Maceratese (823), il Fermano (507) e l’Ascolano (392). Dati allarmanti che evidenziano l'urgenza di misure efficaci. «I tassi di interesse - inquadra il problema Maurizio Tritarelli, presidente di Cna Macerata - restano ancora a livelli proibitivi per le Pmi, che rappresentano il 98% del totale». 

La ricetta

Prova poi ad abbozzare anche alcune soluzioni per aiutare i piccoli artigiani e imprenditori a superare le sfide per reperire liquidità: «Abbiamo costituito nelle Marche un Confidi tra i più grandi d'Italia che sta lavorando benissimo sui territori.

Per stessa ammissione del presidente Acquaroli, le risorse europee per l'accesso al credito sono state polverizzate in pochi giorni dalle imprese marchigiane; un chiaro segno che c'è forte necessità di liquidità e che urge rendere disponibili altre risorse».

Ma non basta. Secondo Tritarelli, «al di là delle agevolazioni, va ripristinato un dialogo franco e trasparente tra istituti bancari e Pmi. I primi devono avere maggiore fiducia nelle seconde, e si deve scommettere insieme sui progetti migliori senza guardare alla dimensione del capitale del richiedente, bensì alla qualità del piano di sviluppo». Infine la chiosa: «Posso avere pure lo sportello bancario sotto casa, ma è inutile se concede finanziamenti solo a chi ha già soldi e capitali; non sono i 20 chilometri di distanza a fare la differenza». A buon intenditor, poche parole.

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