Fermo, Tomassini e Caranfa: «Autoproduzione di energia, nuovi incentivi per le aziende»

«Così favoriti gli investimenti. Premiato l’impegno di Cna»

Tomassini e Caranfa: «Autoproduzione di energia, nuovi incentivi per le aziende»
Tomassini e Caranfa: «Autoproduzione di energia, nuovi incentivi per le aziende»
di Lolita Falconi
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Giovedì 7 Marzo 2024, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 13:41

FERMO L’autoproduzione di energia per le piccole imprese diventa realtà. «Un grande successo targato Cna, che trova applicazione nel programma Transizione 5.0, inserito nel decreto Pnrr, pubblicato in Gazzetta Ufficiale», fanno sapere dall’associazione di Fermo. Obiettivo: accelerazione degli investimenti da parte delle imprese su innovazione ed efficienza energetica. 

Gli incentivi

Il sistema di incentivi attiverà oltre 15 miliardi di euro di investimenti da parte delle imprese di ogni settore e dimensione: «Il decreto prevede un credito d’imposta per le imprese che effettuano investimenti nel 2024 e 2025 che consentiranno l’evoluzione tecnologica e soprattutto un taglio consistente ai costi energetici che rappresentano un pesante fardello per piccole e medie imprese». A dare la buona notizia sono Emiliano Tomassini e Andrea Caranfa, rispettivamente presidente e direttore di Cna Fermo, che spiegano: «Oltre due anni fa la nostra associazione ha presentato un articolato progetto per favorire l’installazione di piccoli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

Un progetto capace di coniugare efficienza energetica, riduzione del costo delle bollette e innovazione tecnologica. La proposta, recepita nel decreto Pnrr, mette in risalto un’indicazione che Cna sollecita da tempo: coinvolgere pienamente il sistema delle imprese per utilizzare le ingenti risorse del Pnrr, per centrare l’obiettivo di investire oltre 220 miliardi di euro entro la scadenza del 2026».

Il decreto si dimostra un efficace strumento di politica industriale prevedendo, tra l’altro, l’immediatezza dell’erogazione del credito d’imposta, non più vincolato al triennio. «Inoltre - concludono i vertici Cna - è positivo che alle piccole imprese sia riconosciuto un aumento del credito d’imposta fino al massimo di 10mila euro per le spese legate all’obbligo di certificazione degli investimenti realizzati».

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