Civitanova, figlia aggredita, la mamma va dalla preside e trova la sua auto vandalizzata

Figlia aggredita, la mamma va dalla preside e trova la sua auto vandalizzata
Figlia aggredita, la mamma va dalla preside e trova la sua auto vandalizzata
di Benedetta Lombo
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Sabato 11 Novembre 2023, 03:45 - Ultimo aggiornamento: 11:46

CIVITANOVA - Dopo l’aggressione subita dalla figlia va a scuola (in un istituto superiore di Fermo) a parlare con la preside e all’uscita trova la macchina danneggiata su più punti. È accaduto ieri mattina, la mamma della minore aggredita da una compagna di classe alla fermata dell’autobus lo scorso ottobre (la violenza divenne virale perché ripresa con i cellulari da alcune amiche, ndr) era stata convocata dalla dirigente scolastica. 
 

La donna è rimasta nell’ufficio della preside per circa mezz’ora poi è andata via, ma all’uscita ha fatto la spiacevole scoperta: qualcuno le aveva danneggiato la carrozzeria dell’auto in più punti.

I segni sull’auto sembrano essere stati provocati da una scarpa. Se tra quanto accaduto ieri mattina alla donna e l’aggressione alla figlia c’è un nesso lo verificheranno gli inquirenti, oggi infatti la donna denuncerà il danneggiamento all’autorità giudiziaria. Fondamentale poi sarà accertare se ci sono telecamere nella zona che possano aver ripreso l’atto vandalico e se qualcuno abbia visto o saputo qualcosa. L’aggressione alla minore, che risiede in provincia di Macerata, era avvenuta il pomeriggio del 3 ottobre scorso a Fermo all’uscita di scuola. Quello che era accaduto lo aveva raccontato il giorno dopo la mamma ai carabinieri di Civitanova ai quali aveva sporto formale querela nei confronti dell’aggressore, la compagna di classe della figlia di origine straniera. Quel pomeriggio la figlia aveva raggiunto il terminal del bus per attendere l’autobus che l’avrebbe portata a casa. Verso le 17.15 la ragazzina aveva chiamato la madre, ma mentre erano al telefono all’improvviso il genitore aveva sentito la figlia piangere. Una compagna di classe straniera l’aveva aggredita improvvisamente e solo grazie all’intervento di un’amica era riuscita a salire su un autobus che l’aveva portata a Civitanova. La madre l’aveva raggiunta immediatamente e quando la figlia era scesa dal mezzo aveva sul volto e sugli avambracci ancora i segni dell’aggressione. La mamma aveva quindi accompagnato la figlia al pronto soccorso dell’ospedale civitanovese dove i medici avevano prestato le cure del caso alla minore che in tarda serata era stata dimessa con una prognosi di sette giorni. Aveva riportato numerose escoriazioni, una contusione all’emitorace e un trauma distorsivo al rachide cervicale. Tanta era stata la paura e il senso di mortificazione che il giorno successivo la minore era rimasta a casa. Nel pomeriggio un’amica le aveva inviato il video dell’aggressione, in cui si vede la compagna di classe che «come fosse un trofeo – aveva raccontato la madre ai carabinieri – mostra una ciocca di capelli che aveva staccato dal cuoio capelluto di mia figlia, per poi rivolgersi alle altre ragazze dicendo “Vendo capelli”». Quel video era stato poi depositato ai carabinieri, dura pochi secondi, ma sufficienti per vedere la violenza con la quale la vittima è stata aggredita. Afferrata per i capelli era stata prima colpita sul collo e sulla spalla poi strattonata e buttata a terra. Tutto questo davanti a diverse ragazzine, almeno tre delle quali avevano il cellulare in mano per filmare la folle violenza.

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