L'ultima cena? A base di gelato. Che poi, a pensarci bene, visto il finale spoilerato ampiamente, sarebbe meglio evitare. E va detto che l'idea non è neppure nuova. Anzi. L'ultima cena di Leonardo è probabilmente l'opera che vanta più tentativi di imitazione e distorsione pubblicitaria o televisiva: dalla carbonara (ricordate? Giuda, si fa con il guanciale) alla moda passando per i Simpson. Questa volta il manifesto pubblicitario ispirato al cenacolo leonardiano reclamizza una gelateria di Porto San Giorgio riproducendone uno scorcio ritoccato nel quale la tavola è imbandita di vaschette di gelato, mentre i commensali e lo stesso Gesù hanno in mano coni e coppette.
Apriti cielo. Alla Diocesi di Fermo l'idea è andata di traverso.
«Così si irride la fede cristiana»
«Lo slogan “da molti anni CREA DIPENDENZA!”, immaginiamo si riferisca al gelato, associato, però inevitabilmente a ciò che accadde durante l’ultima cena - rimarca la Diocesi con una nota - Fatta salva la libertà di far lavorare la fantasia come meglio si crede pur di rilanciare i propri prodotti, si rileva come sia quantomeno inopportuno, se non offensivo, associare il gelato all’Eucaristia.