Europa, il progetto di pace che ora si sta indebolendo

Europa, il progetto di pace che ora si sta indebolendo

di Sauro Longhi
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Lunedì 6 Novembre 2023, 01:00

Robot in guerra, non è un film di fantascienza, ma purtroppo una realtà. Sono sistemi di combattimento autonomi capaci di uccidere e distruggere senza che vi sia nessuno a pilotarli. Posso trasportare bombe come fossero pacchi da consegnare o indirizzare con la massima precisione sistemi d’arma verso bersagli individuati tramite sistemi di visioni e algoritmi di intelligenza artificiale. Già in diverse guerre questi sistemi sono stati utilizzati così come in quelle ancora in corso. Le capacità distruttive di questi robot sono inimmaginabili, occorre pertanto condividere regole internazionali per evitarne l’uso.

Al pari del disarmo nucleare occorre pensare anche ad un disarmo dei robot.

In quest’ottica è incoraggiante la Risoluzione L56 delle Nazioni Unite adottata lo scorso 1° novembre contro le armi autonome con il pieno sostegno del nostro Paese e di tutta l’Europa, approvata con 164 voti a favore e solo 5 voti contrari e quasi altrettanti astenuti. Un primo passo importante per evitare una nuova corsa agli armamenti su tecnologie particolarmente performanti come quelle robotiche. Risulta necessario ed urgente regolamentare lo sviluppo e l’utilizzo delle armi in mano a robot autonomi, prevedendo sanzioni per chi non rispetta le regole, in perfetta analogia a quanto fatto per le armi nucleari. Occorre garantire il controllo della tecnologia e della responsabilità di chi le usa, se un robot sbaglia bersaglio e colpisce vittime civili la colpa non ricade sul robot, ma su chi l’ha lanciato. Andrebbero abolite tutte le armi e sanzionato chi le produce, ma fintanto che la pace non diventerà un valore universale condiviso dall’intera umanità, è bene ridurre quelle più pericolose.

Occorre con urgenza affrontare le sfide umanitarie, etiche e legali introdotte da queste nuove armi che potrebbero avere terribili conseguenze in ambito umanitario e sociale, pensate solo all’utilizzo di sistemi robotici autonomi guidati da algoritmi di Intelligenza artificiale posti al controllo delle frontiere o impiegati in attività di polizia. Viviamo tempi in cui i valori della guerra stanno prendendo il sopravvento su quelli della pace. Mai avrei immaginato, dopo tanti anni, di tornare a vivere un passato di guerra diffusa. Il più grande progetto di pace mai realizzato che ha eliminato tutte le condizioni che nel secolo passato portarono a due guerre mondiali, la prima combattuta da mio nonno, la seconda da mio padre, chiamato Unione Europea, sembra non avere strumenti, forza e convinzione per diffondere i valori della pace.

Mai come in questo periodo vediamo un riaccendersi di conflitti in ogni parte del modo, in Europa, nel Medio Oriente, in Palestina, in Siria, colpiscono tutte popolazioni che vivono attorno al nostro mare Mediterraneo. Sembra di essere tornati al periodo della mia giovinezza, quando fu necessaria una mobilitazione globale per la pace per fermare molte guerre ed aprire al disarmo nucleare.

Speravamo di non dover più assistere inermi alla guerra ed invece tutto sembra ricominciare da capo, accantonate per ora le armi nucleari se ne stanno utilizzando di nuove altrettanto devastanti, con flotte di droni lanciati a colpire anche civili. Di fronte a tutto questo pensiamo ancora che le guerre siano necessarie e utili? Ancora una volta le parole di Papa Francesco ci aiutano a comprendere: “con la pace si guadagna sempre, con la guerra si perde tutto”. Nelle guerre spesso si pensa di dover e poter vincere convinti di essere dalla parte del giusto, ma in ogni caso si perde sempre.

Ancora Papa Francesco “La guerra distrugge anche la memoria dei passi compiuti verso la pace. La guerra distrugge tutto, tutto. Toglie l’umanità”. Si sta indebolendo e cancellando anche l’unico progetto di pace a cui ho contribuito, la costituzione dell’Unione Europea, con l’apertura di collaborazioni scientifiche oltre i confini nazionali, con la promozione di percorsi di contaminazione culturale nei progetti Erasmus di mobilità studentesca, tutte azioni per creare il confronto e la comprensione di storie e culture diverse, per aprire ad una cittadinanza globale per dare a tutti dignità, libertà e consapevolezza. Unica via per costruire la pace.

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