Ipsia di San Benedetto, i professori annunciano proteste: per salvare i corsi in campo la Provincia

Il presidente Loggi: «Gli indirizzi sono di nostra competenza»

Ipsia di San Benedetto, i professori annunciano proteste: per salvare i corsi in campo la Provincia
Ipsia di San Benedetto, i professori annunciano proteste: per salvare i corsi in campo la Provincia
di Alessandra Clementi
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Sabato 3 Febbraio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 4 Febbraio, 08:30

SAN BENEDETTO - Proteste e manifestazioni annunciate dai docenti dell’Istituto di istruzione superiore “Guastaferro” dopo la cancellazione dei due nuovi corsi nell’arco di un paio di settimane, mentre la Provincia attacca la Regione ed esprime pieno appoggio ai vertici dell’ex Ipsia.

Lo sdegno

«La giunta Acquaroli approva due nuovi indirizzi dell’istituto Guastaferro per poi fare dietrofront il 22 gennaio, ad iscrizioni già avviate.

Per salvaguardare chi - tuonano i docenti dell’Iis -? Non di certo il diritto allo studio degli studenti che avevano già richiesto l’iscrizione ai corsi. Tutto il personale dell’Iis si unisce alle rimostranze della dirigente Marina Marziale nell’esprimere grande disappunto. Il nostro istituto aveva richiesto fin dal 2020 l’approvazione dei due indirizzi incriminati: in quella occasione la Regione respinse dicendo che la proposta non era coerente e compatibile al fine di evitare sovrapposizioni o competizione con l’offerta formativa già esistente. L’attivazione degli indirizzi richiesti avrebbe creato depauperamento delle risorse professionali, oltre che un dispendio di risorse economiche per la duplicazione dei laboratori».

Al riguardo viene ricordato come siano stati adottati due pesi e due misure visto che il Buscemi di San Benedetto ha richiesto e ottenuto nel 2022 l’indirizzo tecnico “Chimica, materiali e biotecnologie” già presente in due istituti di Ascoli. «Dettaglio curioso questo - proseguono i docenti - confermato dalla presenza poi di indirizzi analoghi sia a San Benedetto come ad Ascoli: liceo classico e scientifico, istituto tecnico tecnologico e commerciale ma non istituti tecnici nel settore della meccanica, prerogativa che rimane solo della città di Ascoli.

La motivazione di uniformità e coerenza alla base della cancellazione è totalmente inconsistente e lascia esterrefatto tutto il personale spinto a credere che il diniego sia frutto di una scelta esclusivamente politica e che punti a salvaguardare interessi altrui». Tanto che il corpo docente chiede una spiegazione alla giunta regionale.

L’affondo

A schierarsi al fianco del Guastaferro il presidente della Provincia Sergio Loggi: «La raccolta delle istanze formative del territorio e la predisposizione della proposta di rete scolastica da sottoporre alla Regione sono di competenza dell’amministrazione provinciale. L’istituzione dei due nuovi corsi aveva trovato non solo l’approvazione preventiva dell’Ufficio scolastico regionale, ma anche il consenso convinto del tessuto imprenditoriale e socio-economico a partire da Confindustria».

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