Caso Ipsia a San Benedetto, la Regione: «Troppi corsi, dovevamo ridurre». Ma Casini del Pd replica: «La scelta favorisce i privati»

Caso Ipsia a San Benedetto, la Regione: «Troppi corsi, dovevamo ridurre». Ma Casini del Pd replica: «La scelta favorisce i privati»
Caso Ipsia a San Benedetto, la Regione: «Troppi corsi, dovevamo ridurre». Ma Casini del Pd replica: «La scelta favorisce i privati»
di Alessandra Clementi
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 21 Febbraio 2024, 02:15 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 09:57

SAN BENEDETTO«La sovrabbondanza di indirizzi e di corsi favorisce la frammentazione e la concorrenzialità tra le istituzioni scolastiche, oltre a far emergere la difficoltà a raggiungere i numeri minimi di iscritti per creare delle classi». Così l’assessore regionale all’istruzione Chiara Biondi ha rotto il silenzio ed è intervenuta sulla vicenda “Guastaferro” che aveva visto l’istituzione e la cancellazione, nell’arco di 15 giorni, di due nuovi corsi di meccanica, meccatronica ed energia assieme a quelli di elettronica ed elettrotecnica presso l’ex Ipsia.

Da qui l’interrogazione regionale presentata dalla consigliera regionale del Pd Anna Casini. «Occorre razionalizzare i corsi- ha spiegato l’assessore Biondi – la sovrabbondanza di indirizzi favorisce la frammentazione e la concorrenzialità.

Valutati i flussi scolastici del territorio provinciale di Ascoli, fornitici dall’ufficio regionale scolastico, è emerso che nel Comune di Ascoli sono presenti con 2 prime classi per il corso di meccanica, meccatronica ed energia e uno di elettronica ed elettrotecnica e per quest’ultimo il numero di alunni è appena sufficiente per creare una classe. Per l’indirizzo di meccanica e meccatronica ci sono solo 5 studenti provenienti da San Benedetto mentre un numero consistente arriva dai comuni limitrofi definibili a metà strada. Organizzazione che potrà essere rivista se le domande aumenteranno non creando concorrenza». Parole di fronte alle quali Casini ha replicato: «Si trattava di due corsi richiesti e sollecitati dalle stesse imprese del territorio per preparare figure professionali. Un sospetto c’è, visto che il 19 gennaio erano stati inseriti i corsi di meccanica e meccatronica a favore di un istituto paritario e guarda caso il 22 gennaio la giunta ha cassato questi due corsi dall’Ipsia». A farle eco la consigliera Marta Ruggeri dei Cinquestelle che ha detto: «Si è voluto fare un favore al privato rispetto al pubblico, l’istruzione È udeve essere pubblica. È allucinante. L’ufficio scolastico regionale riteneva fosse giusto istituire questi corsi sulla costa per quegli alunni che altrimenti dovranno affrontare viaggio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA