San Benedetto, piromane finisce in carcere: dopo l’incendio alla Sentina era stato fotografato da un ambientalista

Il piromane che ha provocato l’incendio alla Sentina il 14 gennaio 2022 è stato condannato ed è ora detenuto nel carcere di Ascoli Piceno
Il piromane che ha provocato l’incendio alla Sentina il 14 gennaio 2022 è stato condannato ed è ora detenuto nel carcere di Ascoli Piceno
di Lara Facchini
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Giovedì 30 Novembre 2023, 01:55 - Ultimo aggiornamento: 15:15

SAN BENEDETTO - Il piromane che ha provocato l’incendio alla Sentina il 14 gennaio 2022 è stato condannato ed è ora detenuto nel carcere di Marino del Tronto. Questo è stato possibile grazie alla testimonianza di un cittadino sambenedettese, noto attivista ambientale, Roberto Cameli, che è riuscito anche a girare un video dove il volto del piromane, 45 anni residente a Grottammare, si vedeva chiaramente.

«Io stavo passeggiando alla Sentina, era il periodo dei fenicotteri rosa ed era pieno di gente per vederli – racconta Cameli -.

Io facevo un controllo quotidiano per vedere anche come stavano le varie specie, mentre andavo ho visto del fumo e nonostante le tante persone solamente io mi sono girato per vedere cosa succedeva, mi sono inoltrato e ho visto quest’uomo che stava dando fuoco a tutto. Ho chiamato subito i vigili del fuoco, che in un’ora sono riusciti a spegnere l’incendio, ed è arrivata anche la polizia che ha fermato questo presunto malvivente. Mi sono recato in commissariato come testimone per fare il riconoscimento, ho consegnato il video e la dichiarazione di riconoscimento. Queste prove sono state determinanti durante il processo. Insieme a me ha testimoniato un altro signore, che mi aveva dato anche una mano per avvertire le forze dell’ordine. Mi hanno spiegato che il piromane che sarebbe rimasto dentro alcuni anni, perché aveva altri precedenti penali».

Le fiamme e i punti di innesco

Le fiamme avevano interessato vari punti della vegetazione in un’ampia area vegetativa all’interno della zona protetta della riserva Sentina, e avevano impegnato varie squadre dei vigili del fuoco, mentre la polizia aveva subito ha individuato i punti di innesco e nelle ore successive al rogo aveva individuato e arrestato un quarantacinquenne di Grottammare sospettato di aver appiccato il fuoco, arresto poi convalidato dal Gip. Il sindaco Antonio Spazzafumo aveva seguito costantemente la vicenda, e aveva assicurato che il comune di San Benedetto si sarebbe costituito parte civile nei confronti del responsabile.

Cameli, appena avuta la notizia della condanna, ha subito postato sulla sua pagina social la notizia: «Ho fermato il piromane prendendolo sul fatto e grazie al mio pronto intervento nel giro di poco più di un’ora lui era tratto in arresto e l’incendio domato e spento. Prendiamoci cura del bene comune, difendiamo la natura». La notizia ha subito acceso la curiosità dei cittadini rivieraschi, che hanno mostrato la soddisfazione per la condanna data all’uomo.

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