Vita in carcere, l’Ast di Pesaro investe sul reinserimento dei detenuti. L’assessore Pandolfi: «Progetti di sostegno: 30mila euro per i minori, 50 a favore degli adulti»

L’assessore ai Servizi sociali Luca Pandolfi
L’assessore ai Servizi sociali Luca Pandolfi
di Luca Senesi
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Martedì 9 Aprile 2024, 02:40 - Ultimo aggiornamento: 11:51

PESARO L’Ambito Territoriale Sociale 1 mette in campo oltre 77mila euro per progetti di inclusione e inserimento di minori e adulti soggetti a provvedimenti dell'autorità giudiziaria. «Un contesto - spiega Luca Pandolfi, presidente del comitato dei sindaci dell’ATs1 e assessore alla Solidarietà di Pesaro - su cui è opportuno e doveroso investire, come istituzioni, per tentare di tutelare il diritto sancito dall’articolo 27 della Costituzione alla rieducazione e recupero del detenuto». 

La distribuzione

L’Ats1 si impegna dunque a mettere in campo 77.292 euro di risorse, di cui 26.778 euro per interventi a favore di minori e 50.514 a favore di adulti: «Entrambi sono stati definiti dal Comune, come ente capofila dell’Ambito - aggiunge Pandolfi - dalle istituzioni referenti (Ufficio servizio sociale per i minorenni di Ancona, Provveditorato Amministrazione penitenziaria dell’Emilia Romagna e delle Marche, Casa circondariale di Pesaro) e dal Terzo settore, come prevede il modello di “Amministrazione condivisa” del Comune di Pesaro il cui Regolamento sarà votato nel prossimo Consiglio comunale». Nel caso specifico, per i minori saranno messi in campo: i percorsi di inclusione sociale insieme a soggetti del mondo del volontariato, della formazione e dell’imprenditoria, coinvolti dalla Coop Soc Cooss Marche e Coop Soc; progetti teatrali insieme all’associazione Aenigma; il progetto Isola di inclusione lavorativa, seguito dalla cooperativa sociale T41B.

Diversi gli interventi dedicati agli adulti, «anche in questo caso – precisa Pandolfi – si tratta di progetti già sviluppati in carcere con riscontri positivi» e che, nel dettaglio sono: “L’artigianato oltre il muro” a cura di Braccia aperte; il progetto ASIA della cooperativa sociale T41B; “Musica in carcere” con l’Orchestra Sinfonica G.

Rossini; “Oltre i miei sbagli” dell’associazione Papa Giovanni XXIII; lo Sportello di mediazione culturale, a cura della cooperativa sociale Labirinto; “Giocolando insieme”, dell’Aps TocAps; “Dal testo poetico al testo cinematografico” a cura dell’associazione culturale L'officina; “Un viaggio dall’io al noi”, con l’associazione Movimento Interiore”.

Il contesto

Ai progetti specifici per l’istituto di Villa Fastiggi si aggiungono i progetti seguiti dall’Ats1 sul territorio regionale, come quelli di Casa Paci, sull'accoglienza residenziale rieducativa di detenuti ammessi a misure alternative ed ex detenuti ma anche l'esperienza di “Teatro in carcere" dell'associazione Aenigma. «Quella dell’Amministrazione locale è una presenza necessaria in un contesto, quello nazionale, lontano dall'attenzione di coloro che ripartiscono le risorse. Attenzione che spesso si attiva solo quando situazione tragiche vengono evidenziate dai media, riportando questi temi brevemente alla ribalta. Comunque sempre per poco tempo e senza seguito» conclude Pandolfi.

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