«Edificio ingombrante e pericoloso». La rivolta dei residenti di Sant'Antonio per i lavori di messa a norma mai iniziati a San Benedetto

L'edificio al centro delle polemiche
L'edificio al centro delle polemiche
di Lara Facchini
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Martedì 3 Ottobre 2023, 04:50 - Ultimo aggiornamento: 12:59

SAN BENEDETTO - I residenti del Quartiere Sant’Antonio, ma anche il resto dei cittadini di San Benedetto e delle località limitrofe che ogni giorno percorrono la statale nel tratto di via Silvio Pellico, denunciano il disagio per il restringimento della carreggiata nel tratto che va dall’intersezione con via Sicilia a quello con via Sardegna, e che permane da dicembre 2022 a causa dei lavori non ancora iniziati per la messa a norma di un’abitazione. 

 
 
Le lamentele sono giustificate dal fatto che in quel tratto di strada c’è anche la fermata dell’autobus e ben due attraversamenti pedonali che non sono sicuri a causa dell’ansa provocata dal transennamento della strada.

Il fatto risale esattamente al 9 dicembre 2022, quando i vigili del fuoco e la polizia municipale intervengono per la caduta di alcuni calcinacci da una struttura che si trova tra via Asiago e la Statale 16. L’edificio, che è disabitato, è stato subito transennato e la carreggiata tra via Sicilia e via Sardegna ha subìto una restrizione. Le forze dell’ordine hanno invitato formalmente i titolari dello stabile a procedere a un intervento di messa in sicurezza, intervento che ad oggi non è ancora stato eseguito. 

La procedura
 

L’assessore all’urbanistica Bruno Gabrielli spiega che gli uffici stanno eseguendo le procedure nella maniera più veloce possibile, ovviamente ci sono le tempistiche della burocrazia da rispettare, ma sperano che il disagio causato a quel tratto di statale possa quanto prima risolversi. Il dirigente all’Urbanistica del comune di San Benedetto Giorgio Giantomassi fa il punto della situazione e spiegano la procedura che gli uffici stanno eseguendo: «I fatti risalgono a dieci mesi fa e subito i vigili del fuoco hanno proceduto a informare i proprietari invitandoli formalmente e mettere in sicurezza l’edificio, ma questo non è accaduto.

Sono state emesse anche delle ordinanze sindacali di messa in sicurezza ai proprietari, però alcuni di loro non hanno risposto alle ordinanze, e non avendo quindi ottemperato ai propri doveri il comune appena sarà terminata la procedura di inottemperanza, dovrà procedere per via coattiva, dato che dopo ordinanze e solleciti con procura non si stanno muovendo come di dovere. Verrà quindi emesso un atto in cui amministrazione eseguirà l’opera di messa in sicurezza per poi recuperare l’intera spesa dai proprietari dell’immobile. La cosa più importante da fare è ovviamente quella di mettere in sicurezza l’edificio per la pubblica incolumità, e per fare questo è necessario fare un progetto e trovare l’impresa che effettui il lavoro». 

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