Rettorato, l'attesa svolta dopo 7 anni: ecco 12 milioni per rimetterlo in sesto

Rettorato, l'attesa svolta dopo 7 anni: ecco 12 milioni per rimetterlo in sesto
Rettorato, l'attesa svolta dopo 7 anni: ecco 12 milioni per rimetterlo in sesto
di Stefano Rispoli
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Sabato 4 Marzo 2023, 07:09 - Ultimo aggiornamento: 22:54

ANCONA  - Quindicimila metri quadrati di vuoto da restituire alla città. Edifici strappati all’abbandono, destinati a una nuova vita: da un lato, l’ex Palazzo di vetro, che si staglia su corso Stamira con il suo inguardabile scheletro rosso da 10mila mq. Dall’altro, il palazzo del Rettorato in piazza Roma, la cui storia si è interrotta bruscamente nel 2016 con il terremoto che l’ha reso inagibile, costringendo i vertici della Politecnica delle Marche a trovare una nuova sede. 


Il valore

 
L’ex Palazzo di vetro rinascerà grazie al progetto da 18 milioni che nel giro di un mese muoverà i primi passi con l’allestimento del cantiere (la gara è stata già affidata).

Ma finalmente si intravede un futuro anche per la storica sede del Rettorato, valutata 2,1 milioni di euro quando (era il 2019) l’Università decise di acquisirne la proprietà dalla Provincia (insieme appunto al Palazzo di vetro, valutato 5,8 milioni). 


L’annuncio 


La notizia attesa da 7 anni è arrivata ieri: dal nuovo Piano della ricostruzione pubblica delle Marche, come annunciato dal commissario straordinario Guido Castelli e dal governatore Francesco Acquaroli nell’ambito della riunione a Camerino del Comitato istituzionale che raccoglie gli 85 Comuni del cratere marchigiano, verranno destinati 12 milioni al recupero e all’adeguamento sismico del palazzo che si affaccia su piazza Roma. Sarà un ritorno a casa per il Rettorato, che attualmente occupa in affitto i locali dell’ex Banca Marche (ora dell’Intesa San Paolo) in via Menicucci.

«È una notizia stupenda, importantissima per l’Università e per la città» gioisce il rettore Gian Luca Gregori, che tocca con mano la fine di un lungo percorso. «Da un anno e mezzo - stavamo lavorando a un progetto di ripristino dello stabile, ma non avevamo i fondi necessari. Ora potremo tornare a casa». Quando? Difficile dirlo. «Il progetto di fattibilità, che era stato affidato allo studio Acale, dovrà essere trasformato in definitivo tra settembre e ottobre - spiega Alessandro Iacopini, direttore generale dell’Univpm -. Contiamo di avviate i lavori per metà del 2024, ma trattandosi di un palazzo storico, sarà necessario avviare un tavolo di concertazione con la Soprintendenza».

Il terremoto del 2016 aveva profondamente lesionato l’edificio, specialmente nel sottotetto, rendendolo inagibile e aveva sfrattato l’Università, costretta a trasferire gli uffici in parte in via Menicucci e in parte in via Oberdan. Ora il puzzle si può ricomporre. Non appena l’immobile verrà ripristinato, in piazza Roma torneranno tutti gli uffici di rappresentanza dell’Ateneo, dunque il Rettorato, il Consiglio d’amministrazione e il Senato accademico, oltre alla direzione generale. Verrà recuperata l’aula magna, insieme alla sala conferenze e a tutti i locali distribuito nei quattro livelli fuori terra per una superficie complessiva di 4.500 mq. 


Il ponte


Tutti gli altri uffici, invece, troveranno collocazione nell’ex Palazzo di vetro, che per due terzi sarà riservato alla Politecnica delle Marche, mentre per un terzo sarà destinato alla Provincia. Nel progetto iniziale si contemplava l’idea di collegare i due edifici attigui con un ponte pedonale, ma poi questa ipotesi è stata accantonata. «Questa soluzione avrebbe innalzato i costi di costruzione e avrebbe comportato una dissipazione di calore, oltre a problematiche di sicurezza relative alle norme antincendio - spiega il dg Iacopini -. Abbiamo seguito un profilo più austero, tenendo separate le due strutture. Quello che conta è poter recuperare da un lato un palazzo storico, dall’altra un edficio abbandonato in pieno centro». 

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