Il sindaco Olivetti a Federcaccia: «Ponte Garibaldi si può solo fare così, Senigallia non può essere divisa in due»

Il sindaco Olivetti a Federcaccia: «Ponte Garibaldi si può solo fare così, Senigallia non può essere divisa in due»
Il sindaco Olivetti a Federcaccia: «Ponte Garibaldi si può solo fare così, Senigallia non può essere divisa in due»
di Sabrina Marinelli
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Lunedì 15 Aprile 2024, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 12:11

SENIGALLIA Non preoccupa la diffida di Federcaccia per il nuovo ponte Garibaldi che impone, però, un ripensamento per il progetto dell’Orti del vescovo già in fase di discussione. Tra gli enti chiamati in causa dai cacciatori, pronti a passare a vie legali per scongiurare l’abbattimento della loro sede, c’è anche il Comune. «Non siamo noi a realizzare l’opera ma la struttura commissariale – ricorda il sindaco Massimo Olivetti –. Il Comune sul progetto, che ancora non abbiamo visto, può esprimere solo un parere che, oltretutto, non è nemmeno vincolante».

Il nodo-partecipazione

Il Comune ha un ruolo marginale, pur essendo il padrone di casa, su un progetto di pubblica utilità che, in quanto tale, potrà ricorrere alla procedura dell’esproprio come prevede la normativa.

Sia Federcaccia che l’opposizione lamentano il fatto di non essere stati informati. «Quando ci verrà mostrato il progetto coinvolgeremo la città – aggiunge il sindaco – anche il Comune è in attesa di notizie perché finora sappiamo solo che verrà spostato ma non conosciamo molti dettagli, tra cui l’aspetto estetico. Non voglio entrare in polemica ma bisogna decidere se il ponte lo vogliamo, e quella è l’unica posizione possibile, oppure no ma non credo che possiamo permetterci di tenere la città divisa in due. Quel ponte si deve fare». L’alta rampa prevista al posto della sede di Federcaccia andrà a coprire un lato dell’edificio interessato dal progetto degli Orti del vescovo che, proprio lì, prevede la ricostruzione del portico mancante. Un proseguimento dei Portici Ercolani, seppure da qualcuno considerato un falso storico. «Il progetto degli Orti del vescovo va rivisto – dice il sindaco –, dovrà essere modificato ma non per colpa di ponte Garibaldi bensì per il fatto di essere stato progettato prima dell’alluvione del 2022, di cui non possiamo non tenere conto».

Il progetto di cui si parla da oltre un decennio è stato presentato nel 2015 dopo l’alluvione del 2014. E’ al palo da tempo e l’ultimo ostacolo è rappresentato dalla Fondazione Città di Senigallia, che si è sfilata dall’accordo per motivi economici. La priorità per il sindaco resta comunque il ponte ora. «Il ponte ci serve – ribadisce Olivetti – e dobbiamo tenere conto di alcuni elementi, tra cui l’altezza, che richiede un decreto ministeriale del 2018, e il fatto che i Portici Ercolani hanno un vincolo monumentale e non si possono coprire mettendo il ponte o una rampa davanti. Detto questo, non rimangono altre soluzioni circa il posizionamento».

La funzionalità

Il Garibaldi servirà anche per alleggerire ponte degli Angeli. Prima dell’alluvione in estate e in primavera il ponte, che collega Corso 2 Giugno e via Carducci, era pedonale in alcune fasce orarie ma adesso non è più possibile, perché rappresenta una via di sfogo per il traffico veicolare. Con il Garibaldi sarà possibile ripristinare la parziale pedonalizzazione come avveniva fino a due anni fa. Spesso, però, i pedoni dimenticano che ormai è solo carrabile e nelle belle giornate, come accaduto soprattutto negli ultimi weekend, camminano in mezzo rischiando di venire investiti e attirandosi le ire degli automobilisti.

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