Città del Vaticano - Continua il braccio di ferro tra le religiose invitate al Sinodo e i vescovi che continuano a fare orecchie da mercante eludendo la fortissima richiesta di poter votare i documenti dell'assemblea. Un diritto che finora alle donne è negato. Stamattina una suora è sbottata e ha parlato di machismo. «Basta machismo, anche le donne devono potere votare al Sinodo dei Vescovi» ha detto suor Birgit Weiler, della Congregazione delle suore missionarie mediche, collaboratrice nella Pastorale per la cura del creato della Commissione Episcopale di Azione Sociale della Conferenza Episcopale del Perù.
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«Bisogna superare il maschilismo che va contro ciò che dice Gesù. Nel circolo dove io mi trovo il tema del diritto al voto per le donne nel Sinodo è stato affrontato».
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Un tema che ritorna ciclicamente ad affiorare ma in Vaticano non tutti sono d'accordo su questa concessione alle donne per il timore di andare ad alterare equilibri e tradizione. Allo stesso tempo non tutte le suore presenti hanno il medesimo coraggio di suor Birgit e lo stesso modo di parlare improntato alla parresia. Il giorno prima suor Gloria Liliana Franco Echeverri,Presidentessa della Confederazione Latino-Americana dei Religiosi ha evitato ogni accenno alla questione, limitandosi a fare spallucce e dire che è in corso un dialogo. Come se la cosa non fosse di suo interesse.
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