Città del Vaticano - Papa Francesco all'Angelus ha suggerito alla gente che lo ascoltava un esercizio semplice, una sorta di autoanalisi, di scavo autobiografico, per individuare nella propria vita i momenti in cui ognuno ha potuto sperimentare la gioia. L'invito fa seguito alla lettura odierna del passo del Vangelo in cui Gesù compie il primo miracolo, la trasformazione di acqua in vino alle nozze di Caana.
«Un gesto che viene incontro a un bisogno semplice e concreto di gente comune.
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«Vi suggerisco un esercizio, che ci può fare molto bene. Proviamo oggi a frugare tra i ricordi alla ricerca dei segni che il Signore ha compiuto nella nostra vita, per mostrarci che ci ama; quel momento difficile in cui Dio mi ha fatto sperimentare il suo amore. E chiediamoci: con quali segni, discreti e premurosi, mi ha fatto sentire la sua tenerezza? Come ho scoperto la sua vicinanza e mi è rimasta nel cuore una grande gioia? Facciamo rivivere i momenti in cui abbiamo sperimentato la sua presenza e l’intercessione di Maria. Lei, la Madre, che come a Cana è sempre attenta, ci aiuti a fare tesoro dei segni di Dio nella nostra vita».
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