Questa è una storia d'altri tempi, iniziata 70 anni e che intreccia i destini di Giuliano e Claudio Tamburrini, il primo nato a Montegiorgio, l'altro a Ciudadela in Argentina seppure originario di Loro Piceno. Non sono fratelli, non sono parenti (almeno non di primo grado), ma hanno in comune il cognome, una storia straordinaria e la passione per il calcio. Di più: entrambi, in gioventù, sono diventati portieri e hanno militato in squadre di serie B, per poi intraprendere percorsi differenti.
La storia di Giuliano e Claudio è stata ricostruita nel dettaglio da Fiorenzo Santini, sociologo dell’emigrazione marchigiana in Argentina, storico e giornalista marchigiano. La riportiamo qui di seguito.
Giuliano Tamburrini, a lui è intitolato lo stadio di Montegiorgio
Giuliano Tamburrini nasce il 20 febbraio 1953 a Montegiorgio; un bambino come tanti che cresce sereno nel suo paese con un grande amore per il calcio (ed il ruolo di portiere in particolare) .
Claudio Tamburrini, la sua fuga dalla dittatura è diventata un film
Claudio Tamburrini nasce invece a Ciudadela in Argentina il 18 novembre 1954, vive e studia poi dapprima a Liniers e quindi a Buenos Aires dove si diploma e si iscrive alla Facoltà di Filosofia. Anche lui ha sempre seguito la sua grande passione per il calcio ed in particolare per il ruolo di “arquero”. Gioca dapprima nel Velez e poi a 21 anni passa all’Almagro dove gioca per due anni nella Primera B. Sono però gli anni terribili della dittatura e, a causa di una delazione, nel 1977 viene arrestato da uno squadrone della morte e portato nel terribile centro di detenzione di Mansion Serè. Un lager dove subisce violenze e torture per mesi rischiando severamente di diventare “desaparecido”. Dopo alcuni mesi tenta la fuga con altri tre detenuti e, completamente nudi, riescono miracolosamente a fuggire dapprima in Brasile, poi Claudio poi si trasferisce in Svezia dove diventa professore di Filosofia all’Università di Stoccolma e dove scrive un libro, “Cronaca di una fuga”, libro che in seguito diventa anche un film.
«Ho sempre pensato - racconta Fiorenzo Santini - che Claudio Tamburrini fosse di origini marchigiane, come tantissimi argentini e che ci potesse essere un incredibile collegamento tra queste due storie. Ho cercato perciò notizie sul sito dell’Università di Stoccolma e ho trovato la sua mail. Gli ho scritto e chiesto sulle sue origini: dopo poche ore mi ha risposto così: “Sono originario di Loro Piceno e ne sono addirittura cittadino onorario dal 2007. Fui invitato lì e proiettarono il film della mia storia. E’ stata una estate indimenticabile in un paese che vorrei tanto tornare a visitare”». Santini allora gli racconta di Giuliano, omonimo portiere di Montegiorgio, quasi coetaneo e giocatore di serie B come lui. Una vicenda che ha sorpreso pure lui: «È una storia pazzesca», ha detto al sociologo marchigiano.
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