Lo specialista in acrobazie. Il vicecampione europeo fermano Carlo Macchini alla sbarra: «Mi ispiro a Cassina, un mito»

Lo specialista in acrobazie. Il vicecampione europeo fermano Carlo Macchini alla sbarra: «Mi ispiro a Cassina, un mito»
Lo specialista in acrobazie. Il vicecampione europeo fermano Carlo Macchini alla sbarra: ​«Mi ispiro a Cassina, un mito»
di Roberto Senigalliesi
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Martedì 18 Aprile 2023, 02:40 - Ultimo aggiornamento: 11:29

FERMO A quattro anni la mamma, disperata perchè non stava mai fermo, l’ha portato in palestra. A 26 anni, quasi 27 (è nato ad Ancona, al Salesi, il 5 maggio del 1996, ma è un fermano doc) Carlo Macchini è vice campione d’ Europa alla sbarra nella ginnastica artistica. In questo lasso di tempo Carlo, ribattezzato “bistecca”, di strada ne ha fatta dal punto di vista sportivo. Il suo palmares è già molto ricco: due quarti posti agli Europei del 2019 e 2021, un altro al mondiale del 2021, un oro e tre argenti lo scorso anno in Coppa del Mondo, un altra quarto posto con nazionale ai mondiali nel 2022. 


Hobby e passioni

Un atleta a tutto tondo, ha trovato serenità economica dopo il passaggio alle Fiamme Oro, che ha la ginnastica - confessa - «come unico hobby», diventato uno specialista della sbarra (abbracciata definitivamente dopo essere stato forte in tutti gli attrezzi a causa di un problema al gomito 4 anni fa).

Ma, soprattutto, un ragazzo normale, con la passione della moto (scorazza su un’Aprilia 660 gialla fiammante) che ha in testa le Olimpiadi di Parigi del prossimo anno. «A quattro anni - racconta Carlo Macchini mentre stava per rientrare in Italia da Antalya dove ha disputato i campionati Europei - ero un bambino vivace, diciamo scalmanato, e mia madre, Serenella, che lavora al Comune di Fermo (mentre mio padre si occupa di assistenza tecnica a caldaie e condizionatori), mi ha portato nella palestra della Fermo ‘85 ed è stato amore a prima vista con questa disciplina. Uno sport in cui, nel tempo, ho trovato modo di esprimermi al meglio sia tecnicamente che come emozioni e dove posso trasmettere dei messaggi positivi che spesso arrivano al cuore delle persone. All’inizio ero seguito come allenatore da Luigi Peroli, che mi ha praticamente cresciuto, e dal 2010 con Marco Fortuna, allenatore federale nella palestra di Fermo. Con lui i primi successi, fino alla scelta, forzata, della sbarra che mi ha permesso di avere la possibilità di diventare uno dei più forti al mondo». Il mondo di Carlo è tutto incentrato sulla ginnastica. La fidanzata, Beatrice, è allenatrice, anche se di ritmica, ed il fratello più piccolo, Leonardo, studia fisioterapia. Ma qual è la settimana tipo del ginnasta fermano? «Tre ore di allenamento al mattino, 3-4 al pomeriggio dal lunedì al venerdì, il pomeriggio al sabato e riposo la domenica, ma quando sono sotto gara gli allenamenti si intensificano. Ho la fortuna di potermi allenare praticamente a casa, a Fermo, dove c’è un impianto tra i migliori in Italia, in inverno sede dei raduni collegiali della nazionale. Ma sono sacrifici che non mi pesano. Ringrazio la mia famiglia, la mia fidanzata per il supporto quando c’è da raccogliere i cocci. Un grazie anche al mio team, formato oltre che da Marco Ventura, dal nutrizionista Luca Belli ed il fisioterapista Marco Minnucci, a cui ho dedicato l’argento di Antalya». 

La gara

A proposito come è andata la gara? «Secondo di pochissimo, dietro il croato Tin Srbic, che è stato impeccabile. Io - ammette - ho compiuto quale imprecisione presentando un alto coefficiente di difficoltà. Su questo dovrò lavorare in futuro. Ora subito sotto per il prossimo obiettivo, il Campionato del Mondo ad ottobre, ad Anversa, ultima tappa per le qualificazioni a Parigi. A cui penso da anni». Ma a chi si ispira Carlo Macchini nei suoi esercizi? «Ad Igor Cassina, campione olimpico alla sbarra ad Atene 2004, con cui ho anche avuto la fortuna di allenarmi. Un campione, un mito, un punto di riferimento tanto che ad Antalya ho presentato proprio il suo movimento, “il movimento Cassina”, e sono oltremodo orgoglioso di averlo fatto». 

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