La ricetta dell'ex difensore Mengoni per la salvezza: «Ascoli, servono punti negli scontri diretti»

La ricetta dell'ex difensore Mengoni per la salvezza: «Ascoli, servono punti negli scontri diretti»
La ricetta dell'ex difensore Mengoni per la salvezza: «Ascoli, servono punti negli scontri diretti»
di Anna Rita Martini
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Mercoledì 28 Febbraio 2024, 21:06 - Ultimo aggiornamento: 1 Marzo, 08:42

È stato uno dei più carismatici difensori dell' Ascoli, fin da subito ha sposato la causa bianconera fino a diventarne un tifoso oltre che calciatore. Stiamo parlando dell'ex Andrea Mengoni che ha militato in bianconero per quattro anni (2014-2018). E può raccontare come si vivono dal di dentro certe situazioni come quella che sta vivendo adesso la squadra bianconera 

Mengoni, partiamo dall'ultima partita: due punti persi?
«Sicuramente l'Ascoli meritava molto di più del pareggio, ha disputato una partita maschia, loro si sono solo difesi. Adesso servono i punti negli scontri diretti. I bianconeri dovranno essere bravi a superarli, fuori casa dovranno cercare di non perdere contro Sampdoria e Spezia. 

 
Quali i punti di forza
«L'Ascoli può farcela perchè è una squadra combattiva. Ha forma fisica, ed è fastidiosa, ha vinto partite importantissime, si deve solo sbloccare nelle gare casalinghe. Ricordiamo che la squadra ha dovuto rinunciare al suo bomber Pedro Mendes, per fortuna è rientrato. Le prossime partite possono portare l' Ascoli fuori dai playout. Non dobbiamo demoralizzarci per il pareggio contro il Brescia, a volte meglio un punto che perdere». 

Nella vostra squadra che conquistò la salvezza ai playout contro l' Entella foste bravi voi giocatori esperti a trascinare i più giovani. 
«Prendemmo in mano il gruppo. Anche l'Ascoli di adesso ha giocatori di carisma, l' importante è non perdere la bussola». 

Come adesso, anche voi faceste un patto con i tifosi, uniti per la salvezza.
«Si e fu fondamentale, dopo un confronto vero fu deciso di arrivare fino alla salvezza insieme tutti uniti, e proprio questa unione fu la nostra forza, quella marcia in più per arrivare all'obiettivo.

Quella forza che adesso stanno dando agli attuali giocatori, lo si vede quando i ragazzi vanno in campo, sono sereni. Sanno che sono supportati dai loro tifosi». 

Quanto è importante questa unione?
«Essere uniti in una sorta di patto regala qualcosa in più, il giocatore gioca anche per chi lo sostiene, lo abbiamo fatto anche noi. Io sono stato uno dei primi a prendermi quella responsabilità. Vivevamo tutti i giorni come in partita, stress assurdi perché in classifica eravamo messi peggio dell' Ascoli attuale. Questi sono tifosi veri. Non quelli che si sfogano sul web. Quella curva unita poi è bella da vedere». 

Il futuro dell'Ascoli passa quindi per le prossime 4 partite? 
«Direi di sì, ma sono fiducioso perché la squadra è viva. Mi piace il collettivo. La fase difensiva sta facendo molto con Bellusci, Botteghin e tutti gli altri anche i nuovi Vaisanen e Mantovani, a centrocampo c'è di Tacchio un giocatore abituato a giocare in piazze difficili, davanti c è Mendes. Ho poi visto ringalluzzito Falzerano che ha fatto una bella partita. Mi è piaciuto molto anche Celia che ha personalità e gamba. Tra i nuovi conosco poco Duris, ma si vede che ha le movenze di un buon attaccante»

Domenica arriva al Del Duca la Reggiana .
«È una squadra che gioca al calcio, sarà una partita difficile ma con l'intensità che ha l' Ascoli e la quadratura io sono fiducioso. Abbiamo bisogno della vittoria perché poi arrivano tutte partite da non fallire e ci si deve arrivare con un po' di tranquillità».

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